80 anni dalla Liberazione, verso il 25 aprile 2025

Serbia, pianista italiano persona non grata

0 0

“Mi dispiace ragazzi, ma sulla strada per Belgrado la polizia mi ha trovato alle 4 del mattino mentre dormivo ancora nella mia roulotte. Hanno ammesso che avevano ricevuto l’ordine di perquisirmi e deportarmi il prima possibile.”

È con queste parole in un messaggio su Instagram  , che il pianista “della pace” Davide Martello, tedesco di origini siciliane, ha informato gli studenti e i manifestanti della Serbia che dopo aver suonato il 5 aprile a Niš  , a sostegno delle loro proteste, non potrà farlo a Belgrado perché espulso dal paese.

Dopo essere stato già espulso dalla Turchia prima di arrivare in Serbia, “questa volta hanno trovato un’altra scusa”, ha aggiunto il pianista, “non riguardava i pannelli solari, ma un timbro di ingresso che secondo loro [ndr, la polizia serba] è di transito invece che da visitatore”. E in chiusura del suo messaggio, ha scritto che il governo serbo gli ha vietato l’ingresso nel paese per un anno, perché “persona non grata”.

Davide Martello, nato in Sicilia e residente in Germania, è conosciuto per aver ideato un pianoforte che si porta dietro nei luoghi di conflitti – armati o sociali – e dove, per usare le sue parole, “ho pensato ci fosse bisogno di conforto”.

Ha deciso anni fa di comprare un vecchio pianoforte a coda e installare all’interno una pianola elettrica, munirlo di ruote per trasportarlo con un carretto fornito di pannelli solari. Con il simbolo della pace disegnato in bianco sul coperchio del pianoforte, ha suonato in Turchia durante le proteste di Gezi Park nel 2013, nel 2014 durante l’Euromaidan a Kiyv e in Dobass, ma anche sulle note di “Imagine” di John Lennon a Parigi dopo l’attentato al Bataclan del 14 novembre 2015.

Tra le “piazze” recenti, oltre al confine tra Ucraina e Polonia, in mezzo alla folla di rifugiati ucraini che scappavano dalla guerra causata dall’invasione russa nella primavera del 2022, è ripartito pochi giorni fa per Istanbul e suonare in piazza Kadıköy Mehmet Ayvalıtaş, a sostegno delle proteste iniziate dopo l’arresto del sindaco Ekrem İmamoğlu. Ma anche qui, come accaduto in Serbia ieri, è stato poi fermato dalla polizia turca  a e “accompagnato” fuori dal paese.

Dopo aver suonato in alcuni luoghi della città di Nis, sui ponti e nelle piazze, suonando i pezzi richiesti direttamente dai manifestanti, come la studentessa che ha richiesto la “marcia imperiale” dal film Guerre Stellari, ma anche Bella ciao poi cantata da tutti i presenti, si è messo in viaggio per Belgrado.

Ma una scorta di poliziotti, come accaduto in Turchia, che l’ha svegliato all’alba mentre dormiva nel suo camper, l’ha obbligato ad andarsene: “È stato un giorno molto stressante, mi hanno accompagnato alla frontiera più vicina”, quella di Kaluđerovo tra Serbia e Romania, a circa 100 km ad est di Belgrado. “Per cui Hello Romania! E Good bye Serbia, magari ci vedremo l’anno prossimo”, ha concluso Davide Martello.

 

 

 

Da https://www.balcanicaucaso.org/


Iscriviti alla Newsletter di Articolo21

Articolo21
Panoramica privacy

Questo sito Web utilizza i cookie in modo che possiamo fornirti la migliore esperienza utente possibile. Le informazioni sui cookie sono memorizzate nel tuo browser ed eseguono funzioni come riconoscerti quando ritorni sul nostro sito Web e aiutare il nostro team a capire quali sezioni del sito Web trovi più interessanti e utili.

This website uses cookies so that we can provide you with the best user experience possible. Cookie information is stored in your browser and performs functions such as recognising you when you return to our website and helping our team to understand which sections of the website you find most interesting and useful.