L’Agcom ha risposto con quattro delibere al ricorso presentato per lo squilibrio Maroni Ambrosoli da Zaccaria, Peluffo e Giulietti. Tre delibere sono di archiviazione (nn.97,98,99) e si riferiscono a Rai, Rti e Telecom. Una (n.100) delibera contiene un richiamo ed e’ rivolta a Sky. In tutte e quattro si rileva che la sovrapposizione tra la campagna elettorale nazionale e quella regionale determina come in questo caso un possibile squilibrio tra chi rivesta due ruoli e chi ne rivesta uno soltanto. Ammette poi che confrontando i tempi nazionali dei soggetti (persone fisiche e candidati presidenti) Maroni ed Ambrosoli lo squilibrio risulta evidente ( e viene anche minuziosamente elencato) ma dato che l’Agcom non tiene conto dei soggetti persone fisiche, ma dei soggetti politici e dato che tra quest’ultimi vi e’ un certo equilibrio, in particolare tra i partiti che presenti a livello nazionale sostengono rispettivamente Maroni e Ambrosoli non e’ facile rilevare e sanzionare differenze significative. Questo senza tener conto ovviamente della specificita’ dei due schieramenti e del fatto che Ambrosoli e’ sostenuto in Lombardia da una Lista civica. Distingue infine tra la trattazione di temi nazionali e la trattazione di temi regionali nei programmi di approfondimento informativo che non fa emergere uno squilibrio significativo in Rai, Rti, Telecom, mentre ne risulta uno sia pure di modeste proporzioni in Sky; e’ per questa ragione che ci sono tre delibere di archiviazione e una di richiamo. La sintesi e’: impotenza normativa da un lato, da parte di Agcom a sanzionare i doppi ruoli e gli squilibri tra i soggetti persone fisiche e per gli squilibri negli spazi di approfondimento e’ solo Sky a pagare con una specie di contentino marginale. Deludente…non la par condicio ma l’interpretazione che ne da’ l’Agcom.