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È tempo di speranza.L’accordo sul cessate il fuoco raggiunto tra Israele e Hamas è pieno di incognite, ma è un passo in avanti,una pausa speriamo lunga per gli sfollati palestinesi che hanno subito solo morte e distruzione per 15 lunghi tragici mesi. Il presidente eletto Trump aveva minacciato l’inferno per Hamas ma anche per Netanyahu se non fosse stata raggiunta un’intesa prima del suo insediamento lunedi prossimo.Il suo inviato Steve Witkoff si era visto a quattrocchi con il premier israeliano e dopo l’incontro,pare molto vivace l’atteggiamento riluttante di Bibi è cambiato, nonostante l’opposizione dei suoi ministri messianici della destra estrema Smootrich Ben Gvir e Noam. Vedremo come andrà la votazione oggi per la ratifica dell’intesa.Il cessate il fuoco scatterà domenica, 3 fasi di cui è dettagliata solo la prima,mentre le altre due sono fumose.Sarà un lento stillicidio per le famiglie degli ostaggi e dei prigionieri palestinesi che verranno rilascuati.Si tratta della stessa bozza di Biden bocciata otto mesi fa,ma ora i tempi sono cambiati e non si può fare uno sgarbo a Trump che ha ottimi rapporti con Netanyahu e ha in mente un Medio Oriente ridisegnato dagli Accordi di Abramo con Israele,una nuova mappa geopolitica che dovrebbe garantire la sicurezza dello stato ebraico.Li stava siglando anche l’Arabia Saudita prima dell’attacco di Hamas del 7 ottobre.Li avevano già siglati gli Emirati e Bahrein.Altri stati li sigleranno secondo il piano di Trump.C’è una contropartita ed è il nucleare per uso civile e un patto con gli Usa sulla difesa degli stati sunniti contro l’Iran sciita e i suoi progetti di armi nucleari.Dopo 15 mesi di guerra Trump però ritrova un Medio Oriente cambiato,il regime di Assad è crollato,Gaza è rasa al suolo,Hezbollah è indebolito e l’idea di uno stato palestinese è tornata di nuovo nell’agenda delle monarchie sunnite del Golfo.Lo stesso principe saudita Mohamed bin Salman si è avvicinato al regime iraniano che pare desideroso di dialogare e uscire dal suo isolamento.Sarà interessante vedere come cambieranno gli scenari con l’arrivo di Trump.Intanto speriamo di rivedere a casa gli ostaggi sopravvissuti, di assistere al ritiro dei soldati israeliani da Gaza e all’ingresso di centinaia di camion carichi di cibo e medicine per la popolazione civile sopravvissuta alla carneficina israeliana. È un percorso ad ostacoli e temo che sino a domenica si continuerà a morire nella Striscia di Gaza. I morti sono stati oltre 47 mila,donne bambini, enorme anche il numero dei feriti. Impossibili da cancellare le ferite nell’anima che segneranno la convivenza negli anni a venire