“Prima di tutto bisogna che arrivi forte e chiaro un messaggio di solidarietà a quei giovani che stanno manifestando in maniera non violenta contro un modello economico che ha dimostrato tutti i suoi gravi limiti, un modello che pervade le nostre vite, che ha colonizzato gran parte del nostro stesso immaginario, condizionando profondamente il nostro desiderio e rendendo molto difficile pensare, volere, realizzare una alternativa: non siete soli! La vostra lotta è la lotta di tutti coloro che avvertono l’urgenza di un cambio di paradigma che ripudi la guerra, la devastazione ambientale, la segregazione sociale. La denuncia della giovane attivista di Ultima Generazione che racconta il trattamento riservato in particolare alle ragazze fermate dopo la manifestazione davanti ad un stabilimento del comparto militare, merita ogni verifica e se del caso, ogni provvedimento. Bisogna poi ribadire che il Governo di questi “eredi-al-quadrato” (del Duce e di Berlusconi) soffia sul fuoco nel tentativo di capitalizzare consenso attraverso la deriva violenta del conflitto sociale. Il ddl Sicurezza ancora in discussione al Senato porterà, quando approvato, il nostro Paese fuori dal perimetro della Costituzione perché esaspera la leva repressiva, costruendo scientemente vere e proprie “tagliole” penali pronte ad afferrare molte manifestazioni di dissenso, criminalizzandole in maniera irragionevolmente sproporzionata rispetto al doveroso bilanciamento tra beni giuridici costituzionalmente tutelati. Bisogna dire in particolare che l’utilizzo del “DASPO” urbano contro i manifestanti indisciplinati, ma nonviolenti è una offesa alla nostra civiltà democratica: un conto è mutuare questo tipo di misura di prevenzione personale di derivazione autoritaria per arginare il temibile crimine mafioso, un conto è utilizzare questo tipo di armamentario per intimidire il dissenso. Per altro: contro la mafia le misure di prevenzione personali come il divieto di dimora o l’obbligo di dimorare altrove hanno fatto più danni che altro, prima ancora, quando i fascisti usarono questi strumenti contro i dissidenti politici produssero quella “bomba” rivoluzionaria che fu Ventotene… Se fossi in Piantedosi farei subito retromarcia! Bisogna inoltre, mai come oggi, distinguere tra i manifestanti nonviolenti, seppur disubbidienti e coloro che invece fanno della degenerazione violenta della manifestazione, fanno dello scontro fisico con le forze dell’ordine, la loro disperata ragion d’essere: costoro non sono meno delinquenti di chi soffia sul fuoco per rastrellare consenso. Le Forze dell’Ordine sono forze dell’ordine costituzionale, sono agenti repubblicani, sono coloro ai quali tutti noi affidiamo una parte importante e delicata della nostra protezione. Inaccettabile che vengano aggrediti, inaccettabile che vengano sovra esposti. Conforta in questo senso il duplice segnale convergente dato dai vertici di Polizia di Stato ed Arma dei Carabinieri che rivolgendosi ai propri uomini ed alle proprie donne sembra che dicano: state tranquilli, nessuno disconosce il valore del nostro lavoro, i violenti vanno isolati e condannati (tutti!), la Costituzione resta il nostro comune punto di riferimento. Anche il nostro.
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