Egregio Avvocato Sica,
sento l’esigenza di rispondere tempestivamente – anzi in tempo reale – in relazione alla Sua “diffida stragiudiziale”, essendo chi Le scrive l’autore dell’articolo in questione. Riproduco in calce alla presente il testo della Sua epistola (erroneamente datata 18.12.2024), per comodità di lettura.
Le rispondo personalmente, al di là di quanto riterranno di fare il Dottor Stefano Corradino, nella sua veste di coordinatore del portale web “Articolo21” nonché l’Avvocato Andrea Lo Foco (dello Studio Legale Michele Lo Foco, in Roma, a tutela degli interessi miei e dell’immagine del nostro istituto di ricerca, semmai si rivelasse necessario l’intervento di un legale), che ci leggono in copia.
Le preciso che la formula da Lei richiamata non era intesa – né può essere ragionevolmente intesa – come “diffamatoria” (???), semplicemente perché è evidente che non si tratta di un riferimento specifico alla persona della gentile Sottosegretaria Senatrice Lucia Borgonzoni.
Si tratta di un riferimento generico a questioni – come le altre richiamate nell’articolo – che “pendono sulla testa” della Senatrice Borgonzoni in termini politici.
Anzi, per riprodurre il Suo “lettering”: IN TERMINI POLITICI !
In termini squisitamente politici: esattamente come le reazioni di parte della comunità professionale rispetto alla riforma da lei stessa impostata della Legge Franceschini…
Peraltro, che esista un procedimento in corso presso la Procura di Roma è notizia che io stesso ho segnalato, in un articolo pubblicato il 14 novembre 2024, sul quotidiano online “Key4biz” (che sarà anch’esso certamente rientrato nelle rassegne stampa e web consultate dalla Sottosegretaria: si legge in quell’articolo): « E, ancora, giunge notizia da Piazzale Clodio (la sede del Tribunale) di esposti e denunce che sono stati presentati presso la Procura di Roma, in relazione alla cattiva gestione del credito di imposta e più in generale dei finanziamenti pubblici a favore del cinema e audiovisivo. L’indagine è stata avviata e risulta una procedura cosiddetta “ex modello 44”, ovvero “contro ignoti”… Più precisamente il “modello 44” è il registro delle “notizie di reato” a carico di “persone ignote”, quando non è ancora individuata la persona alla quale possa essere addebitato il reato… Evidentemente la Procura di Roma ha compreso che il reato c’è. E verosimilmente c’è più di una “notizia criminis”…».
Qui il link all’articolo in questione:
Il riferimento nell’intervento a mia firma su “Articolo21” pubblicato in data 12 dicembre 2024 è quindi inevitabilmente “generico”, perché, nella fase attuale, non può essere diversamente, trattandosi di un’indagine provocata da esposti e denunce sulla “mala gestione” – in senso specifico e “latu sensu” – dei finanziamenti pubblici al settore cinematografico e audiovisivo.
Ciò premesso, il procedimento di cui trattasi reca il n° 7631/2024 del Registro Generale, ed è curato dal P. M. Dottor Vincenzo Barba.
Nessuno ha mai pensato o insinuato che potesse riguardare… direttamente o addirittura personalmente la Sottosegretaria!
Ma si tratta giustappunto di una vicenda che… “pende sulla testa” della Senatrice… in termini politici.
Evidente è l’intento figurato!
La stessa Accademia della Crusca certifica che l’espressione può essere utilizzata in senso metaforico per indicare una situazione d’incertezza o di pericolo imminente.
Pericolo – è necessario ribadirlo?! – squisitamente politico, per quanto riguarda la responsabilità della Sottosegretaria.
Naturalmente affido alla valutazione del Direttore Dottor Corradino la possibile pubblicazione di questa mia precisazione, anche in forma integrale.
Confido che sia Lei sia la Sua Assistita vorranno comprendere che si è semplicemente trattato di esercizio della libertà di cronaca, critica ed opinione, diritto garantito dall’Articolo 21 della Costituzione.
Mi consenta: «Ταράσσει τοὺς ἀνθρώπους οὐ τὰ πράγματα, ἀλλὰ τὰ περὶ τῶν πραγμάτων δόγματα.»
(cit. Epitteto afferma [“Enchiridion”, 5]: «Non sono i fatti (le cose) in sé a turbare gli uomini, ma i giudizi (le opinioni) che essi formulano riguardo ai fatti.»).
Come dire – altrimenti – parafrasando la nota locuzione della lingua inglese “Beauty is in the eye of the beholde”. Vale per la bellezza e per la bontà, ma anche per il… male. Il male è negli occhi di chi guarda. O di chi vuole malevolmente leggere. Non certamente nelle intenzioni dell’autore dell’articolo in questione.
Desidero anche segnalare che ho pubblicato, nel corso degli anni, decine e decine di articoli giornalistici, essendo un consulente specializzato sulla politica culturale ed un giornalista investigativo, trattando sempre con cortese rispetto l’attività della Sottosegretaria.
La ringrazio per l’attenzione che riterrà di assegnare a questa mia.
Buon lavoro.
Cordiali saluti