Non è mai facile scrivere di persone care che non ci sono più. È con il cuore colmo di tristezza, che mi forzo a trovare le parole per rendere il più sentito degli omaggi a Gianni Rossi, un uomo che ha dedicato la sua vita al giornalismo, un collega instancabile e un ardente difensore dei diritti umani. Gianni non era solo un collaboratore di Articolo 21; incaricava il suo spirito, era una voce che ha saputo dare potere alle parole e offrire conforto a chi si sente spesso inascoltato.
Il suo ultimo post su Facebook, in occasione dell’anniversario della tragedia al Bataclan, è un riflesso della sua profonda intelligenza e della sua perspicace visione del mondo.
Scriveva di un ricordo che si affievolisce, di come le manifestazioni di cordoglio siano diventate sempre più rare negli anni, vittime della frenesia del nostro tempo e, allo stesso tempo, dei conflitti che dominano le nostre cronache. L’eco della tragedia del 13 novembre 2015 continua a risuonare forte, nonostante gli sforzi umani di soffocarne la memoria. Gianni sapeva bene che non possiamo permetterci di dimenticare; il pericolo del fondamentalismo islamico, così come il crescente antisemitismo in Europa, richiedono una vigilanza costante.
In un momento in cui l’umanità sembra divisa e confusa, Gianni rappresentava l’anelito a una comprensione migliore, a un’unità che trascende le differenze. Era un uomo innamorato della verità, che sapeva trasformare le sue parole in un faro di speranza. La sua passione civile lo portava a combattere per i diritti umani, a difendere i vulnerabili e a denunciare le ingiustizie. Ogni articolo, ogni intervista, ogni incontro con chi aveva perso la voce, era un atto di amore verso il mondo e la sua complessità.
Oggi, mentre piangiamo la sua perdita insieme alla sua amata Maria Cristina e alle loro splendide ragazze, Agnese e Beatrice, dobbiamo ricordare il suo impegno instancabile e la sua dedizione verso gli ideali in cui credeva.
Gianni Rossi ci ha insegnato che la memoria è una responsabilità, una scelta consapevole che dobbiamo rinnovare ogni giorno. Anche se lui non è più con noi fisicamente, il suo messaggio vive in tutti noi. È un invito a non dimenticare, a lottare contro l’odio e il fanatismo, e a costruire insieme un futuro in cui la giustizia e i diritti umani siano un faro luminoso per tutti.
Ricordiamo Gianni non solo con dolore, ma anche con gratitudine. Grazie, Gianni, per averci ispirato a essere migliori, per averci insegnato il valore della parola e della verità. Continueremo a lottare e a non dimenticare, perché questo è ciò che tu avresti voluto.
Riposa in pace, caro amico.
La tua voce risuonerà sempre nei cuori di coloro che credono nel potere delle parole.