Il ministro Valditara da quando si è insediato ha dimostrato profondo disinteresse in merito alla realizzazione delle “iniziative didattiche e formative volte ad approfondire il tema del terrorismo e a conservare tra i giovani la memoria di tutte le vittime delle stragi nazionali e internazionali”, tralasciando completamente l’attuazione del Protocollo d’intesa firmato nel 2022 con le Associazioni che rappresentano le vittime del Terrorismo. Tale Protocollo, la cui ultima stesura è tuttora valida, era stata sottoscritta dal suo predecessore, il ministro Patrizio Bianchi.
Lo ha denunciato la presidente dell’Associazione dei Parenti delle Vittime della Strage di Ustica, Daria Bonfietti, che ha sottolineato l’importanza del Protocollo che fino all’insediamento dell’attuale Governo aveva portato a proficue collaborazioni con importanti risultati.
A seguito delle dichiarazioni della presidente Bonfietti sono arrivate le interpellanze alla Camera e al Senato degli onorevoli Andrea De Maria e Irene Manzi e dei senatori Walter Verini e Cecilia D’Elia, in cui è stato esplicitamente chiesto al ministro quali sono le sue intenzioni in merito al riconoscimento del Protocollo firmato tra le Associazioni e il suo predecessore. Silenzio!
Alla denuncia dell’Associazione dei Parenti delle Vittime di Ustica si sono poi aggiunti gli attestati di condivisione di altre Associazioni: quella del Rapido 904, l’Associazione per la Memoria dei Caduti di Via Fani-Domenico Ricci, la Casa della Memoria di Brescia, l’Associazione Vittime della Uno Bianca” e il Centro documentazione Archivio Flamigni
E’ importante ricordare che il Protocollo era nato per interessamento della Presidenza della Repubblica e nel tempo ha aperto spazi di collaborazione, nell’ambito scolastico, con la Rai e con la Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo.
Nato con un apposito bando ha prodotto pregevoli esperienze fra didattica, ricerca, teatro e cinematografia. Alcuni esempi: l’esperienza che si è sviluppata tra l’Associazione Parenti delle Vittime della Strage di Ustica e le scuole di secondo grado di Bologna e Palermo; produzioni cinematografiche come quella sulla vicenda della Uno Bianca.
La presidente Bonfietti ha aggiunto, con profondo rammarico, che “a questo punto è preclusa l’attività per l’anno scolastico 2024-2025”. Si parla tanto della mancanza della cultura storica nel nostro Paese e si colpisce uno strumento che avrebbe potuto continuare a portare nelle scuole insieme storia e impegno civile contro il terrorismo e la violenza. Cosa si nasconde a questo “abbandono: sciatteria, incapacità o qualcos’altro?