Schifani aveva definito la legge sulla par condicio una “legge ignobile”, ora il Presidente dell’Agcom la definisce “vecchia e difettosa”. I toni sono diversi ma è ugualmente inaccettabile che dal vertice di un’Istituzione che deve applicare la legge in piena campagna elettorale si rivolgano delle critiche alla stessa legge. L’Arbitro durante una difficile partita provvede ad applicare al meglio le regole esistenti e non le contesta, non cerca facili alibi per la propria ingiustificata prudenza e soprattutto non si sostituisce al legislatore. Chi ha cultura istituzionale sa che il Parlamento fa delle scelte anche quando non legifera e non spetta certo ai servitori dello Stato criticare quel comportamento. Questo compito spetta solo alla politica e non certo alle Autorità indipendenti.