La Cina degli anni ‘80 non era il Paese ideale per gli omosessuali. Ed è proprio in questo contesto, tutt’altro che tollerante, che prende forma il romanzo d’esordio – in cui si ravvisano tratti autobiografici – dello scrittore cinese Jiaming Tang.
Nella città di Fuhzou, lo scalcinato cinema dei lavoratori di Mawei è un ritrovo per omosessuali che vi si recano chiedendo un biglietto per: ‘non importa per quale film’, con l’unico obiettivo di potersi incontrare indisturbati con altri uomini, al buio. Tra questi, c’è il protagonista, Secondo – allontanato dalla famiglia dopo esser stato visto in compagnia di un altro ragazzo – che qui conoscerà il proprio compagno, Shun-Er, che ha una moglie, Yan Hua, a cui vuol bene, anche se l’unione tra i due è stato il frutto di un “matrimonio combinato”.
Quando il cinema viene dato alle fiamme e Shun-Er muore, Secondo emigra in America per sfuggire a quella società cinese tanto ostile verso l’omosessualità. Ad accompagnarlo, Bao Mei, bigliettaia del Cinema dei Lavoratori – con la convinzione di poter comunicare col fratello morto, il cui spirito le bisbigliava all’orecchio le storie degli uomini del cinema: immigrati con le loro vite appese a un fagotto, padri di famiglia, impudenti sognatori che solo lì potevano essere sé stessi – che decide di sposarlo per lasciare il Paese. Tuttavia, a scegliere gli USA non saranno i soli, anche la vedova di Shun-Er andrà alla volta del ‘Paese a Stelle e Strisce’. Le loro vite si ritroveranno ben presto nelle strade della Chinatown di New York per i successivi 40 anni, insieme a quelle dei tanti immigrati – sovente vittime di matrimoni necessari all’espatrio – in cerca di fortuna. E dopo tanti anni verrà disvelata un’atroce verità troppo a lungo taciuta.
Con uno stile narrativo accattivante, poetico e velatamente ironico, Jiaming Tang con “Cinema Love”, pubblicato in Italia da Edizioni E/O (pp. 313, 18,50 Euro) con una eccellente traduzione di Silvia Montis, costruisce un romanzo strutturato in tre parti dalla trama complessa nella quale si ritrovano in America le storie di coloro che avevamo incontrato a Fuhzou. Giovani diventati vecchi, soli, malati e disillusi dalla vita, stretti in rapporti coniugali necessari solo all’ottenimento della Green Card, spesso costretti in case piccole e fatiscenti. Il romanzo di Jiaming Tang è un romanzo sull’amore e sul dolore che permea pagine piene di sofferenza, quella di chi è costretto a vivere ai margini per nascondere la propria inclinazione sessuale, ma anche quella di chi è costretto ad abbandonare il proprio Paese in cerca di riscatto, il più delle volte impossibile da conseguire.