La destra razzista trova subito i collegamenti. Anche il destra-centro di Meloni ha una compattezza mai raggiunta nelle coalizioni passate. Il collante italiano è la lotta alla magistratura, a questa si è aggiunto lo spauracchio dell’invasione dei clandestini. Un problema trascurato dalle sinistre, perché trascurabile. Forse questo dei clandestini è stato l’elemento vincente di Trump. Altre parole d’ordine del MAGA sono state il rilancio dell’economia (anche grazie ai dazi) e la fine delle guerre. Solo quelle più notevoli: Ucraina e Israele. Di tutte le altre (una decina) neanche ce ne ricordiamo.
Ma pace e destra è una contraddizione in termini. Proprio la guerra in Ucraina è uno scontro di nazionalismi, dove entrambi i contendenti accusano il nemico di essere neonazista. All’interno dell’UE questo termine non è più un insulto. In Italia sono già autorizzati i cortei di camicie nere. La vittoria di Trump ha dato una concreta possibilità per una svolta sovranista in Europa.
Ma se la pace in Europa potrà essere ottenuta fermando la fornitura di missili all’Ucraina, Israele non lo fermerà nessuno. La destra razzista vuole eliminare fisicamente anche solo l’idea si uno stato palestinese, prevedendo, in ogni caso, la demolizione di tutta la “zona cuscinetto” di Gaza nord. Nel frattempo, tutta la Cisgiordania sarà occupata da insediamenti di coloni, eliminando fisicamente i palestinesi dai loro territori e dalle loro proprietà. Trump approva.
Einstein diceva: “Disprezzo chi è felice di marciare al seguito di una musica”. Anche in Europa le guerre sono probabili. I sovranisti europei pongono la difesa della patria come priorità assoluta, anche a costo di distruggere l’UE. In Europa non passerà molto tempo prima che l’elemento pacificatorio della Unione verrà a mancare e saranno possibili anche conflitti locali. Si troverà sempre qualche imbecille che farà marciare dei giovani in divisa dietro una musichetta. Per difendere i sacri confini. Fianco destr, avanti Trump. Sapremo a chi dare la colpa.