Il miliardario e l’imbianchino         

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Un imbianchino viennese infiammò la storia europea dei primi decenni del ‘900; un miliardario statunitense, che ha scelto di rinnegare il multiculturalismo della sua città natale, sta infiammando i primi decenni di questo secolo. Corsi e ricorsi della storia? Forse, visto che anche l’800 cominciò con una decisa svolta reazionaria. Ottocento e novecento che poi cambiarono drasticamente rotta nelle rispettive seconde metà. Speriamo che avvenga anche in questo secolo, se prima non riusciranno a devastare tutto.

Ma l’imbianchino e il miliardario hanno in comune altro, e di molto più preoccupante. Il primo annunciò al mondo tutto quello che avrebbe fatto in un libricino dal titolo semplice, ‘Mein Kampf’, ma dai contenuti violenti. Il miliardario la sua violenza l’ha riversata nei comizi di una campagna elettorale che una grande democrazia, come è quella americana, non dovrebbe meritare.

Ma si dimostrerà davvero grande quella democrazia quando e se vorrà contrastare gli spaventosi proclami del suo 47esimo presidente? I Portoricani spazzatura, la figlia del suo ex vicepresidente Cheney, Liz, da sparare, i giornalisti da far scomparire, gli immigrati da cacciare, il muro con il Messico, addirittura un omaggio ai generali dell’imbianchino. Dichiarazioni che nulla hanno a che fare con una qualunque Costituzione di uno Stato democratico, figuriamoci con quella del Paese che viene indicato come il più aperto del mondo. Per ora dichiarazioni, ma cosa accadrà quando Trump deciderà di trasformarle in azioni?

La democrazia americana, se davvero vorrà dimostrarsi forte, dovrà arginare la violenza del suo presidente. Cosa che non poté certo fare la debolissima Repubblica di Weimar nei confronti di Hitler, della sua demagogia, della sua violenza. Indispensabili, dunque, gli strumenti della democrazia contro una deriva autoritaria che sta invadendo l’occidente, con una proliferazione di guerre mai vista prima, con capi di stato, come Netanyau, Putin o anche Zelensky che hanno solo i mitra, i missili, le bombe innescati nei loro cervelli e ignorano qualunque idea di pace.

L’imbianchino voleva conquistare il mondo. Il miliardario cosa vorrà fare?


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