Bisogna intensificare azione per la pace, i referendum, la Costituzione. Articolo 21 c’è

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Il TG1, e non è la prima volta, pensate solo ai comizi della Meloni e al soliloquio di Sangiuliano, ha regalato il microfono al  ministro Salvini per consentirgli  di usare parole eversive contro la giustizia, colpendo il principio della divisione dei poteri.
Quello che è accaduto non  ha nulla di improvvisato.
Sapevano da tempo che le scelte sulla Albania cozzavano contro norme e sentenze europee, hanno scelto la strada della provocazione per scatenare l’assalto contro la magistratura, per sostenere le controriforme annunciate e colpire a cuore la Costituzione.
Le urla e le minacce di queste ore sono l’apertura della campagna per colpire, la radice antifascista, antirazzista, pacifista, inclusiva, della Carta fondamentale.
Giustizia e informazione, come già anticipato da Licio Gelli sono i pilastri da colpire, insieme alla libertà di riunione, di protesta di sciopero, alle differenze e alla diversità.
A questo punto non basta inveire e lamentarsi, bisogna agire, insieme e subito.
In primo luogo va chiesto alle autorità di garanzia di vigilare sulla Rai e di imporre il diritto di replica ai magistrati e alle forze politiche oltraggiate dal ministro del chiodo; a seguire sarà il caso che le forze politiche di opposizione annuncino in modo formale che non voteranno il ministro Fitto quale commissario europeo.

Sarà il caso di presentare alla commissione e al parlamento europeo un dossier sulle violazioni in atto, sul rifiuto di applicare norme e sentenze europee, senza dimenticare che il governo italiano ha già disatteso le indicazioni in materia di Rai, conflitto di interessi, leggi bavaglio,  tutela delle fonti dei cronisti.

Tra qualche giorno si voterà anche per le regionali in Liguria, Emilia Romagna, Umbria, e sarà opportuno non sprecare un solo voto, sconfiggendoli nelle urne, resistendo alla tentazione di disertare.

Noi di Articolo 21 intensificheremo l’impegno per i referendum, parteciperemo alla grande Giornata per la  Pace indetta per il prossimo 26 ottobre, ma, soprattutto, continueremo a reclamare la proclamazione di una grande manifestazione nazionale unico riferimento la Costituzione tra le mani, che unisca quanti la amano.

Ci sono momenti nei quali ciascuno di noi deve saper mettere da parte ogni gelosia, ogni risentimento, ogni piccineria, anteponendo l’interesse generale a qualsiasi altra cosa.
Questo è uno di quei momenti.


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