“Il conflitto di interessi sarà una delle prime leggi che porterò all’approvazione ed è mia intenzione far entrare l’Italia in Europa anche in materia di normative antitrust e di autonomia del servizio pubblico. Modi e forme della riforma saranno sottoposti al confronto con tutte le forze associative che in questi anni hanno condotto un impegno positivo su questi temi”. Questo il messaggio di Pierlugi Bersani, segretario del Pd ad Articolo21 del dicembre 2012. Lo riproponiamo perché è stata la prima dichiarazione che abbiamo raccolto nell’ambito degli incontri preparatori per l’assemblea dell’8 febbraio. Seguono le adesioni e i messaggi pervenuti al sito di Articolo21 in queste settimane:
Flavia Perina (candidata alle politiche con Lista Monti)
“Sono una collega giornalista, iscritta all’Albo dal 1981. Il mio ultimo incarico professionale è stata la direzione del “Secolo d’Italia”. Fino all’inizio della campagna elettorale sono stata ospite del “Fatto” con una rubrica. Sono candidata come capolista, dopo Gianfranco Fini, nelle liste di Fli a Roma e in Toscana. Non ho difficoltà ad aderire alla «agenda» indicata da Articolo 21 perché la condivido da tempi non sospetti, e ho partecipato a molte delle manifestazioni indette dall’associazione a sostegno dei punti programmatici indicati. Negli ultimi due anni ho difeso questa impostazione anche come membro della Commissione di Vigilanza. Di mio, a quell’agenda vorrei aggiungere il tema del riequilibrio di genere nella professione giornalistica e codici di condotta più stringenti (e vincolanti) sull’utilizzo dell’immagine femminile nella comunicazione televisiva e non. Quanto alla libertà di informazione, credo che il mio curriculum e soprattutto le vicende che hanno portato alla mia estromissione dal “Secolo” in occasione dello strappo dal Pdl, due anni fa, spieghino le mie convinzioni più di molte parole”.
Corradino Mineo (candidato alle politiche con Bersani)
“Conflitto d’interessi? Sì, ci vuole subito una legge che liberi stampa e televisione dal burka del controllo politico,economico e monopolista. C’è il mega conflitto tutto italiano, che si riassume nel nome di Berlusconi, ma ce ne sono altri. Non capisco, ad esempio, si possa consentire al giornalista economico di un grande quotidiano o di una televisione di accettare denaro da banche, imprese, comitati d’affari sotto forma di consulenze, ospitate o semplice partecipazione a un convegno.
Sì ad una efficace e moderna legge trust. Chissà com’è, con tutti i sedicenti liberali che abbiamo in Parlamento, che sia stato fatto. E sí a una legge sulla diffamazione, che non preveda il carcere, ma protegga l’onore e la reputazione del cittadino finito sotto la macchina del fango. Ancora, vorrei promuovere i diritti dei “giornalisti di fatto”, quelli che, non essendo stipendiati da un grande gruppo editoriale o televisivo, fanno spesso buona informazione ma senza un decoroso compenso nè le necessarie tutele”.
Massimo Donadi (candidato alle politiche con Centro Democratico – in appoggio a Bersani)
“Aderiamo al documento di Acquasparta e saremo presenti all’Assemblea di Art.21. L’impegno preso sul conflitto d’interessi e sulla riforma della Legge Gasparri è, prima che politico, un impegno civile. Doveroso per chi vuole che anche l’Italia abbia una democrazia compiuta, senza macchie e zone d’ombra. Conflitti d’interesse, limiti alla libertà d’informazione, vincoli al pluralismo, scomparsa dei grandi temi sociali ed esteri dall’agenda dei media sono questioni fondamentali per attuare pienamente la Costituzione. Non affrontarli significa consegnare l’Italia alla marginalità culturale in Europa e nel mondo”.
Lara Ricciatti (candidata alle politiche con Sel)
In una campagna elettorale breve, intensa e sotto certi aspetti complicata, ho deciso che venerdì 8 lascerò il mio collegio elettorale, le Marche, in direzione Roma, all’incontro indetto da Articolo 21. Non lo faccio solamente per la smisurata stima che nutro nei confronti di Articolo 21, ma perché sento mie le battaglie che quest’associazione conduce da anni. A partire dalla lotta contro tutti i bavagli che si vorrebbero mettere all’informazione, che deve restare – ed in alcuni casi ritornare – libera; passando per l’autonomia dei servizi di informazione pubblica rispetto alla politica ed ai partiti. La libertà di informazione passa anche per una legge sul conflitto di interessi ormai non più prorogabile e per il riconoscimento del valore aggiunto che una rete libera potrebbe garantire senza distinzioni. Sostenere Articolo 21 non è propaganda, ma una battaglia di civiltà.
Gabriella Stramaccioni (candidata alle politiche con Ingroia – Rivoluzione Civile)
“Abbiamo imparato durante tutti questi anni che l’informazione o è libera o non è informazione. Per questo il mio impegno, qualora dovessi essere eletta è far si che i tanti giovani che lavorano e vivono in territori a volte difficili possano avere la possibilità di essere ascoltati e adeguatamente tutelati . Da questo punto di vista è fondamentale dunque riportare al centro del dibattito politico la questione delle “querele temerarie” perchè troppe volte sono proprio questi ragazzi, che non hanno alle spalle grandi gruppi editoriali, ad esserne l’oggetto e a pagarne le spese in prima persona. Tutelare la libertà di informazione significa partire proprio da queste piccole esperienze vive a livello territoriale”.
Stefania Pezzopane (candidata alle politiche con Bersani – Pd)
“Dal 2010 sono responsabile nazionale del PD per la Ricostruzione dell’Aquila. Conosco in prima persona quanto possa essere importante e fondamentale la libertà d’informazione. Un’informazione libera da condizionamenti politici, scevra da invadenze governative o lobbistiche, è la linfa vitale della democrazia e del pluralismo. Nei primi mesi dopo il sisma, la disinformazione su quanto stava accadendo in città e nel cratere è stata deleteria. Facevano notizia esclusivamente le passerelle del Presidente del Consiglio e dei suoi ministri, che hanno usato la nostra terra e il nostro dramma come palcoscenico elettorale. Tutto era finalizzato a comunicare il “grande miracolo della ricostruzione”. Le nostre reali condizioni di vita, il deficit di democrazia e di partecipazione sono state taciute a lungo, oscurate da un sistema informativo asservito alle logiche bieche del potere. Solo grazie all’intervento di Articolo 21, della Federazione Stampa Italiana e di alcuni giornalisti coraggiosi si è fatto breccia nel servizio pubblico, facendo emergere dal buio mediatico, fatti e notizie scomode e non in linea con l’ottimismo berlusconiano. Condivido pienamente, pertanto i punti programmatici della piattaforma dell’Assemblea Acquasparta, perché sono convinta ci sia bisogno di risolvere nodi non ancora sciolti: dal conflitto d’interesse alle norme antitrust, da un maggiore pluralismo nel servizio pubblico all’abrogazione di tutte norme che ostacolano la libertà d’informazione. Sarò a fianco di Articolo 21 e di tutti i giornalisti seri e coscienziosi che combatteranno la battaglia della libera informazione, sostenendo da parlamentare le loro proposte, perché questa nostra giovane democrazia non sia più il fanalino di coda in materia di libertà di stampa”.
Luisa Laurelli (candidata alle politiche con Bersani)
Con la presente desidero comunicare la mia adesione alla manifestazione dell’8 febbraio nella quale verrà presentato il documento di Acquasparta. Da candidata del PD al Senato per il collegio del Lazio condivido totalmente i punti del documento e, nel caso di mia elezione, mi impegno a portare avanti i vari punti dello stesso fin dall’inizio della legislatura assieme ai parlamentari sensibili e disponibili a lavorare su questo progetto.
______________
Michele Meta
La nuova stagione che intendiamo aprire al governo del Paese deve essere un’occasione importante anche per dare una scossa in materia di liberta’ di informazione. Ritengo che la piattaforma proposta dall’associazione Articolo 21, che il prossimo 8 Febbraio organizza a Roma un’assemblea a cui ho dato la mia adesione, possa essere condivisa da quelle forze politiche e da quei candidati in Parlamento che si sono battuti fino ad oggi per far si’ che nel nostro Paese si ristabiliscano regole e principi in materia di liberta’ di informazione, di conflitto di interessi e di pluralismo calpestati da un ventennio di far West. Sono convinto che, a partire dall’associazionismo, diffuso fino ad arrivare alle sensibilita’ piu’ vigili in materia, si possa costruire una rete di rapporti e relazioni che nel prossimo Parlamento possano contribuire a mettere in campo una legislazione avanzata in materia, cosi’ come ci chiedono osservatori internazionali e l’Ue.
Nicola D’Angelo
Cento giorni, tanti bastano per approvare una legge seria sul conflitto di interessi, per cancellare la Gasparri, per ridare dignità alla Rai. Cento giorni per cancellare il decreto Romani che ha esteso al web le regole della televisione e del vecchio copyright. Cento giorni per affermare in una legge il diritto di tutti i cittadini, a prescindere dalla loro condizione economica, di avere un accesso ad internet. Cento giorni per stabilire che le frequenze sono un bene comune e che è necessario che cessino rendite di posizione e gli sprechi. Cento giorni per dire basta a tutti i monopoli, a terra, sul satellite, su internet. Cento giorni, sembrano pochi ma quante volte ne abbiamo parlato e poi poche ed essenziali sono le norme da approvare. Forse potrebbero stare tutte in un unico provvedimento dal titolo: regole per un sistema democratico delle comunicazioni. Fantasie? No l’hanno già fatto in Argentina e con ottimi risultati.
Paolo Gentiloni
Aderisco pienamente alla vostra iniziativa dell’8 febbraio. Sono convinto che non possa essere sprecata l’occasione per passare da un ventennio di battaglie di opposizione e di resistenza a una situazione finalmente più aperta e libera dal conflitto di interessi.
Loris Mazzetti
Aderisco alla iniziativa di Articolo 21 perché è da questi temi: conflitto d’interessi, abolizione della legge Gasparri e nuove regole antitrust libertà d’informazione, tutela e sviluppo del servizio pubblico, che parte la riforma democratica del nostro Paese. Aderisco perché questi temi diventino centrali nel dibattito elettorale. Purtroppo oggi non lo sono. A chi aderisce ed è candidato chiedo non la solita promessa da marinaio, come è accaduto nel passato, ma un impegno formale, scritto in un documento finale.
Vincenzo Vita
Aderisco all’appello di Articolo 21, che raccoglie il bel documento varato ad Acquasparta sull’ informazione. Subito un progetto secco sul conflitto di interessi e una proposta di riforma dei media nell’ era digitale. Internet per tutti, nuova normativa sul copyright, freeware software e net neutrality. La Rai bene comune. Sono impegni da prendere oggi senza se e senza ma.
_________________________________________
Arturo Di Corinto (candidato alla Regione Lazio con Sel)
“Vi scrivo per comunicarvi una cosa importante e mi auguro di trovare il vostro consenso. Ho accettato di candidarmi per Sinistra Ecologia e Liberta con Vendola. Ho accettato di farlo per portare le tematiche dell’innovazione digitale nella competizione elettorale e per affermarle all’interno dell’agenda politica sia di SEL che della coalizione di Centrosinistra. Ho accettato di candidarmi alla Regione Lazio come indipendente dentro il partito di Vendola per dare il mio contributo a fare vincere Nicola Zingaretti. Il motivo è semplice: l’ho fatto perchè le Regioni hanno competenze specifiche in materia comunicazioni elettroniche (radiofrequenze, infrastrutturazione del territorio) e, avendo competenze ripartite con lo stato, possono elaborare e votare proposte di legge di grande significato per il diritto alla comunicazione. Inoltre se pensiamo a come il digitale possa favorire l’efficienza della sanità e la trasparenza amministrativa in funzione anticorruzione, capirete perchè ho scelto la regione. Molto può essere fatto usando la leva del digitale per favorire l’innovazione sociale, imprenditoriale e politica, creare lavoro e reddito, migliorare formazione e istruzione. Ho deciso insomma, di “sporcarmi le mani” e dedicarmi all’arte nobile della politica. Mi auguro che altri fra noi facciano altrettanto. E che con tutti si possa creare un coordinamento trasversale e plurale utile a concretizzare le proposte che elaboriamo da tempo. Non sarà facile, ma è mia convinzione che in questa fase così difficile della nostra storia, dobbiamo tutti dare un contributo positivo per migliorare la nostra società. La società dell’informazione. Il digitale rappresenta un’opportunità per farlo. Ma ha bisogno di gente onesta e preparata. Ha bisogno di tutti noi. E io ho bisogno di tutti voi, della vostra passione, del vostro sostegno, della vostra competenza per affermare il diritto alle libertà digitali. Per questo con l’aiuto dei mei compagni di sempre, ho attivato una serie di strumenti per la partecipazione distribuita alla scrittura del programma e alla promozione di iniziative finalizzate a far conoscere agli elettori la mia candidatura. Ve ne darò comunicazione nei prossimi giorni. Fin d’ora vi dico che ho bisogno di tutti i suggerimenti, i consigli e l’aiuto di cui sarete capaci. Perciò datemi feedback. La lista è impostata perchè i reply siano privati. Mi auguro di poter contare su tutti quelli di noi che vogliono un cambiamento e lo vogliono adesso”.
Massimo Marciano (candidato alla Regione Lazio con Sel)
“Aderisco all’appello per un comune impegno politico dopo le prossime elezioni affinché i partiti che rappresentiamo e il nuovo Parlamento assumano l’impegno sui contenuti del documento di Acquasparta di “Articolo21″.
Per aderire inviare una mail a redazione@articolo21.info