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Effetti della riforma della Giustizia, Focus a Fermo con Articolo 21

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Che cosa prevede la nuova Riforma della Giustizia “Nordio”? Come cambierà il ruolo della magistratura? Per quali motivi è stata voluta? Sono queste le domande che hanno spinto i ragazzi e le ragazze di Koinè Journal, ad organizzare venerdì 11 ottobre, alle ore 18, presso l’Auditorium San Filippo Neri di Fermo un evento per parlare libero e pubblico per creare uno spazio aperto di dissuasione. La tavola rotonda, moderata da Michele Dicuonzo di Koinè Journal, è patrocinata dal Comune di Fermo, dall’Associazione Nazionale Magistrati, ed è organizzata in collaborazione con Elsa Macerata e Ordine degli Avvocati di Fermo. Il vero cuore del dibattito saranno gli ospiti: tre esperti del settore che analizzeranno la questione da tre diversi punti di vista, come Umberto Monti, Procuratore di Ascoli Piceno, Giovanni di Cosimo, docente di Diritto Costituzionale all’Università di Macerata, e Simone Mancini, presidente dell’Unione delle Camere Penali di Fermo e Maurizio Blasi, giornalista di lungo corso e membro di Articolo 21. Per gli organizzatori si tratta dell’occasione per fornire un “presidio di democrazia”. Questa nuova Riforma della Giustizia, che prende il nome proprio dall’attuale Ministro, essendo una riforma costituzionale, prevede tempi di approvazione molto distesi; tuttavia è un tema molto dibattuto, perché porterebbe degli importanti cambiamenti all’attuale assetto della giustizia italiana, attraverso – per fare alcuni esempi – la separazione della carriera dei magistrati, tra giudici e pubblici ministeri, lo sdoppiamento del Consiglio Superiore di Magistratura e l’introduzione di un nuovo organo, l’Alta Corte. «Ovviamente c’è chi è a favore di questo disegno – spiegano sempre i membri di Koinè –, mentre chi è contrario sostiene che il testo, per come lo vuole Nordio, depotenzierebbe il ruolo della magistratura. Convochiamo questa tavola rotonda per analizzare la riforma nella maniera più super partes possibile, e per approfondire un tema che merita di essere conosciuto da tutta la cittadinanza».

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