Fermate l’inganno dei ProPalestine

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La situazione bellica e geopolitica in Medioriente si sta dipanando in uno scontro armato di dimensioni mondiali.

Oltre allo scontro tra il regime dei fondamentalisti islamici, gli antistorici e sanguinari Sciiti dell’Iran di Khamenei, e l’unica democrazia occidentale della regione, Israele, l’ultimo attacco missilistico iraniano, stroncato anche grazie all’aiuto di Stati Uniti, Giordania, Francia, Gran Bretagna ed Egitto, ha evidenziato un passo avanti contro il terrorismo islamico (Hamas ed Hezbollah) e lo strapotere dei Pasdaran.
Il conflitto non riguarda più la messa in mora dei due gruppi terroristici islamici nè l’agibilità delle popolazione ebraiche di ritornare ad una forma di vita sociale pacifica vicino Gaza e al Sud del Libano.
Soprattutto non è più un problema di sopravvivenza dei Palestinesi e di un loro stato riconosciuto da Israele e dal mondo occidentale.
Falso problema già decenni fa, specie per i potenti paesi arabi del Golfo, che orai stanno mostrando la loro moderazione religiosa e sviluppando forme di cooperazione con Israele persino a livello di Difesa e Servizi di Intelligence.
L’Iran di Khamenei e dei pasdaran sono sempre più isolati a livello internazionale e in minoranza all’interno del paese, con la stragrande maggioranza dell’opinione pubblica che li osteggia e che parteggia per la sconfitta bellica del regime.
Ad un anno dall’atroce Pogrom di Hamas contro gli inermi civili ebrei,
Il 7 ottobre è stato per gli Israeliani lo spartiacque tra la tolleranza e la determinazione a stroncare il terrorismo dei fondamentalisti islamici di Hamas prima e di Hezbollah poi.
Oggi, gli “orfani” della sinistra terzomondista, illusa dal “sol dell’avvenire” della Russia sovietica e della Cina maoista, piagnucolona e “tafazziana” per le sopraffazioni di un colonialismo morto e sepolto nel Dopoguerra, non devono occupare piazze e strade per un loro “anti-7 ottobre”.
Sarebbe uno sfregio, una intollerabile resa verso i prepotenti, forti solo di arroganza e ignoranza della storia della Shoah e delle centinaia di atti di terrorismo compiuti da gruppi palestinesi e fondamentalisti islamici, che da oltre 50 anni imperversano in Occidente.
Soprattutto in Europa.
Sarebbe come acclamare i tagliagole dell’ISIS, del Califfato islamico, dei Talebani, che opprimono milioni e milioni di musulmani, disprezzano i diritti delle donne e osteggiano le libertà e i diritti democratici .
Come all’indomani degli attentati dell’11 Settembre del 2001 negli Staiti Uniti i popoli occidentali, custodi dei valori di libertà e democrazia, si dichiararono “siamo tutti americani”, ad un anno dallo scempio infernale del Pogrom di Hamas non possiamo che sentirci “tutti ebrei”.
L’antisionismo è l’antisemitismo vanno sconfitti con severità e “senza se e senza ma”.
Questi “reduci” dell’estremismo anni 70 e 80 non possono avere libertà di azione anche sotto le mentite spoglie di difensori dei “poveri palestinesi” vittime di un “genocidio” inesistente.
In questi giorni la Comunità ebraica nel mondo (15 milioni di individui) festeggia Rosh HaShanà, il muovo anno.
Shanah Tovah, quindi, buon anno ai nostri “fratelli maggiori” ebrei: la luce della pace alla fine del tunnel comincia a risplendere.


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