Il 7 ottobre non è l’inizio di tutto

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Un libro appena uscito, molto interessante per capire le radici del conflitto Israelo Palestinese. È scritto  da IIan Pappè importante storico israeliano.”Breve storia del  conflitto tra Israele e Palestina” è una  guida utile pubblicata da Fazi Editore per non parlare a vanvera di una tragica guerra, in un momento così drammatico in Medio Oriente.La storia non inizia il 7 ottobre dello scorso anno, ma molto tempo prima  e ” i popoli che vivevano 2000 anni fa nella Palestina romana, dice Pappè non erano gli antenati dei coloni sionisti arrivati per la prima volta nel 1882″. La Palestina non era un luogo deserto,come dicono alcuni sionisti. Dobbiamo fare un salto verso la fine del 1800 quando vi arrivarono i primi ebrei che scappavano dalla ferocia dello zar in  Russia. Ma dobbiamo anche pensare a quello che successe dopo la prima guerra mondiale. Gli inglesi hanno delle colpe enormi,accusa Pappè. In Palestina,a differenza degli altri stati arabi che componevano lo sconfitto impero ottomano, non fecero rispettare il principio mandatario secondo cui la maggioranza della popolazione di un paese ha il diritto di decidere del proprio futuro. I palestinesi erano maggioranza ai tempi della  Dichiarazione di Balfour nella quale nel 1917 si prometteva agli ebrei di fare della Palestina una patria del popolo ebraico. Nella realtà gli inglesi volevano dirottare gli ebrei dell’Europa orientale, in fuga dalle persecuzioni, lontano dalla Gran Bretagna. Sono tante  le riflessioni che lo storico israeliano ci fornisce per capire quante ingiustizie siano state compiute dalle grandi potenze del secolo scorso contro i palestinesi. Il libro di Pappè si ferma a giugno 2024,ancora non erano successi i tragici fatti di questi giorni con l’invasione del Libano.Eppure già pochi mesi fa Pappè  sosteneva che la soluzione dei due Stati è fallita.Con 700.000 coloni in Cisgiordania che rubano territorio senza sosta ai palestinesi non é più praticabile, scrive.Lo spostamento dell’intero sistema politico israeliano a destra non farà che intensificare questa tendenza.La pace appare lontana.Serve una decolonizzazione propone,perché “quello a cui abbiamo assistito nella striscia di Gaza nell’ultimo anno è il capitolo peggiore della storia moderna di Israele e Palestina”.L’invasione del Libano, l’uccisione di altri civili nel tentativo di sconfiggere Hezbollah e Hamas e far saltare – come alcuni azzardano- il regime degli Ayatollah in Iran temo non porterà la sicurezza di Israele, ma creerà le basi per la nascita di nuove forme di terrorismo.La soluzione militare ti fa vincere le battaglie ma la pace la costruisci con la politica e il rispetto del diritto internazionale.È la società di Israele  che deve decidere da quale parte vuole stare della storia, se con gli integralisti religiosi oggi al governo tanto simili agli integralisti islamici,o con chi crede ancora nel rispetto dei diritti e della vita di tutti.

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