Educare alle differenze promuove da dieci anni iniziative di contrasto alle violenze di genere, all’omolesbobitransfobia e a tutti gli atteggiamenti culturali che alimentano stereotipi e discriminazioni. Presentato in Senato il x meeting dedicato alla tematica che si svolgerà a Roma il 28 e 29 febbraio pv.
La necessità di non abbassare la guardia sul ruolo della scuola nell’ educazione alle differenze come valore prezioso da tutelare è ben messa in rilievo dalla Sen Cecilia d’Elia: “ Da Roma è iniziato questo percorso dieci anni fa, la rete si è arricchita e allargata come progetti nelle scuole. Cade in un momento particolare: già dall’ anno scorso, in occasione del 25 novembre e della discussione sulla legge sulle misure cautelari contro la violenza maschile sulle donne, abbiamo ribadito che occorre investire in educazione e formazione. Invece di criminalizzare i progetti sul contrasto agli stereotipi e sull’ educazione ai generi, occorre trascendere chiusure e veti e riconoscere l’ importanza di questi progetti educativi di rispetto alle relazioni. Affinché le scuole siano sempre più propositive su questi temi, veri e propri laboratori culturali che coinvolgano anche le famiglie”.
“Educare alle differenze” opera nelle scuole tutto l’ anno e attraverso il meeting annuale, una due giorni di scambio e approfondimento sulla valorizzazione delle differenze, che quest’anno si terrà all’ Istituto CineTv Rossellini nella sede di via della Vasca Navale, il 28 e 29 febbraio prossimi. Ne parla orgoglioso il prof Gianfranco Goretti, già presidente di Famiglie Arcobaleno e attivista di diversity & inclusion: “ La scuola è differente laddove tutto il corpo docente lavora in direzione del rispetto delle differenze, per intercettare episodi di intolleranza e di discriminazione . Un luogo in cui studentesse e studenti sanno di poter parlare e attivare reti di protezione e inclusione”.
Orgogliosa che l’ iniziativa si svolga nella Capitale, l’ assessora alla Scuola Claudia Pratelli: “ Si tratta di una preziosa opportunità per Roma e di un regalo per i cittadini e per la comunità educante cittadina per sollecitare legami di comunità a partire dalle scuole. Una città in cui adulte e adulti si sentono responsabili e si attivino sull’ educazione dei giovani che non è neutra, perché esistono valori condivisi che sono valori costituzionali. Non si ascoltano altre campane se si parla di antirazzismo, così allo stesso modo non si possono mettere in discussione equità e inclusione delle differenze. La scuola è stimolo al pensiero critico, è compito della Repubblica, delle istituzioni e delle agenzie di socializzazione primaria rimuovere gli ostacoli all’ uguaglianza”.
Come evidenzia Monica Pasquino, presidente della Rete Educare alle differenze, “Parlare di questi temi in ottica non demagogica e non sensazionalistica è importante. La scuola è il palcoscenico di tutti i conflitti sociali: il cambiamento di paradigmi parte da lì. Un luogo laico, critico, inclusivo, non sanzionatorio e non classista o succube del mercato. Con buona pace delle paure delle Destre”.
Paola De Nigris, presidente di Scosse: “ La nostra associazione vuole ricostruire l’ immaginario della realtà per raccontare davvero la complessità di ciò che accade all’ interno delle scuole, del corpo docenti e tra gli studenti. Ripensare il contesto educativo e produrre nuove basi in grado di parlare a tutte le culture, per prevenire e contrastare la violenza di genere a partire dalla primissima infanzia. Le scuole non devono aver paura di parlare di questi temi e devono poter esercitare il proprio diritto di fare scuola”.