Figlie e figli d’Italia

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Io italiana mi ci sento dalla nascita, sono andata a scuola qua, i miei amici sono italiani. E poi l’italiano è la mia prima lingua, amo la carbonara, e allora perché avere la cittadinanza non è un mio diritto come lo è per tutte le persone con cui sono andata a scuola?

Lei si chiama Anna Maria Gehnyei.

Sono oltre un milione i bambini minori nati in Italia da genitori stranieri secondo i dati Istat del 2022. Molti di loro non conoscono il paese di origine delle loro madri e dei loro padri. Conoscono l’Italia, il paese dove sono nati e dove vivono con i loro amici, con i loro compagni di scuola. L’italiano e i suoi dialetti sono le lingue che parlano. E si sentono italiani. Al punto di non riuscire a comprendere perché non siano riconosciuti come tali.

Non sono cittadini italiani per le leggi del nostro paese.

Combattono, insieme ai loro genitori, con il rinnovo del permesso di soggiorno, non possono svolgere attività sportiva agonistica, non possono usufruire di una borsa di studio all’estero. Vivono in un limbo identitario. Ma l’identità per loro è chiarissima. Non lo è per il paese nel quale sono nati. E’ questo il grande paradosso.

Ma ce n’è un altro nascosto nelle pieghe dello Ius Sanguinis, unico Ius riconosciuto dalla legge italiana. Il paradosso che consente ai discendenti di emigrati italiani che vivono all’estero da sempre e che conoscono l’Italia dai racconti e da qualche immagine vista in TV, di essere cittadini italiani.

Ho firmato il Referendum Cittadinanza con convinzione, vorrei dire quasi con rabbia quella che forse non hanno tanti ragazzini che ho incontrato. Perché di fronte all’assenza di giustizia continuo ad arrabbiarmi. La cittadinanza è un atto di giustizia, è una battaglia per i diritti. E mi auguro che tanti italiani come me sentano l’esigenza di porre fine ad un atto di ingiustizia. Firmando.

Questo governo non ha alcuna intenzione di compiere un solo passo in questa direzione. Non lo vogliono fare Fratelli d’Italia e la Lega. Qualche timida apertura è stata concessa da Forza Italia. Ma repentina è stata anche la marcia indietro. La maggioranza che governa il paese non li vuole italiani. Per questo è necessaria una grande spinta dal basso.

Per tutte quelle ragazze e per tutti quei ragazzi nati qui, e per tutti quelli che sono arrivati bambini. E sono oltre due milioni e mezzo.

Sono figlie e figli d’Italia.

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