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Per non dimenticare Sabra e Chatila

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Anche quest’anno l’associazione “Per non dimenticare” – fondata nel 2000 dai giornalisti Stefano Chiarini e Maurizio Musolino – torna in Libano per ricordare la strage di Sabra e Chatila nel suo 42° anniversario insieme all’associazione Beit Aftal Assumoud, una Ong palestinese fondata per volere di Yasser Arafat nel 1976 per offrire assistenza ai rifugiati presso i dodici campi profughi palestinesi presenti in Libano.

Di seguito pubblichiamo il comunicato preparato dall’Associazione alla vigilia della partenza della delegazione italiana.

 COMUNICATO STAMPA “PER NON DIMENTICARE SABRA E CHATILA”

Anche quest’anno l’associazione “Per non dimenticare” torna in Libano, a quarantadue anni dalla strage di Sabra e Chatila; torna per esprimere solidarietà alla causa palestinese in occasione della commemorazione dell’eccidio perpetrato, nel lontano settembre 1982, dai falangisti libanesi con la complicità diretta dall’allora generale stragista e omicida Ariel Sharon e del primo ministro israeliano Menachem Begin.

La delegazione è composta da oltre 20 partecipanti che, nella settimana dal 15 al 21 settembre, incontreranno diverse organizzazioni politiche e Ong che operano all’interno del campi profughi palestinesi, dove hanno trovato ricovero i profughi del 1948 e del 1967.

Da oltre 20 anni ci rechiamo a Beirut per ricordare questa strage, volutamente dimenticata dai governi occidentali, anche per denunciare che a discapito di quanto comunicato, la vicenda palestinese non è iniziata il 7 ottobre ma è insita nella Nakba del 1948 e nella occupazione totale della Palestina del 1967. Per ricordare e denunciare la quotidiana negazione del diritti umani e il regime di aparthaid applicato dal governo Israeliano, in terra di Palestina, nei confronti del popolo palestinese. Un popolo che subisce da oltre 75 anni il furto di terre, case, vite, libertà e diritti fondamentali.

In Libano ormai la situazione sta precipitando; una crisi politica senza eguali attanaglia la povera economia di un paese allo stremo; ma, nonostante tutto, alcune reti di solidarietà sono ancora attive, e si prodigano non solo per i profughi palestinesi ma anche per quelli siriani, che si sono aggiunti, in questi ultimi anni, a causa dell’ennesima guerra scatenata nell’area dai soliti “esportatori di democrazia” in funzione prosionista.

La nostra delegazione in Libano incontrerà le realtà locali per esprimere la propria solidarietà a questo popolo per il genocidio in atto oggi a Gaza e Cisgiordania, per la feroce pulizia etnica attuata dall’esercito d’Israele nonostante la denuncia emessa anche dall’ONU e dal tribumale internazionale.

Durante la visita in Libano incontreremo i nostri referenti e alcuni familiari sopravvissuti al massacro di Sabra e Chatila, intellettuali del mondo arabo e membri del Governo a cui chiederemo ancora una volta la necessità di riconoscere ai profughi Palestinesi pari dignità e diritti in terra libanese.

La delegazione, inoltre, come tutti gli anni, depositerà una corona nel cimitero di Chatila in memoria dei martiri, in particolare quelli della “Guerra dei Campi” (1985-1988), che portò alla distruzione totale o parziale di molti campi profughi a Beirut, Sidone e Tiro.

Tutto questo sarà possibile grazie al nostro referente a Beirut, Kassem Aina, responsabile dell’Associazione Beit Aftal Assumoud, una Ong palestinese fondata in Libano nel 1976 che offre assistenza ai rifugiati presso i dodici campi profughi palestinesi presenti in Libano.

La ONG Beit Aftal Assumoud organizzerà per la delegazione italiana la visita a più campi profughi, per mostrare direttamente i progressi realizzati nelle numerose strutture anche grazie alle donazioni che giungono dal nostro paese.


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