Il risultato elettorale, come é noto, sarà fortemente influenzato anche dal voto per la Lombardia, ebbene in quella realtà con particolare riferimento alle elezioni regionali, si sta registrando un clamoroso divario tra le presenze in tv dei singoli candidati. In particolare Umberto Ambrosoli risulta aver sin qui goduto di meno di un quarto dei tempi nazionali riservati al suo principale antagonista Roberto Maroni. L’Autorita di garanzia non può fingere di non sapere o di non vedere,tanto meno, puó riservarsi di intervenire a consultazione conclusa.
I numeri sin qui rilevati infatti sono tali da alterare un ordinato svolgimento della campagna elettorale, determinando uno squilibrio che dovrebbe essere ridotto attraverso i cosiddetti “tempi compensativi” questo ovviamente sia per il candidato Ambrosoli, sia per chiunque altro dovesse trovarsi nella stessa situazione, a livello nazionale e locale.
Per altro i dati raccolti e diffusi dall’osservatorio coordinato dall’onorevole Roberto Zaccaria, e confermati persino dall’Agcom, confermano il nefasto effetto che il conflitto di interessi continua ad esercitare sulle campagne elettorali.
Da qui la necessitá che, prima del voto, tutte le forze politiche che hanno a cuore l’articolo 21 della Costituzione, concordino un comune impegno per portare l’Italia in Europa anche in materia di libertà di informazione.