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Mattarella: “A Stazzema la Repubblica riconosce le sue radici”

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A 80 anni dall’eccidi di Sant’Anna di Stazzema è giusto ricordare quel tragico momento della nostra Storia con parole, immagini, disegni, insomma con tutto ciò che fa memoria. L’icona di Alekos Prete che pubblichiamo è dedicata ad Enrico Pieri, superstite dell’eccidio nazifascista di Sant’Anna di Stazzema. La sua famiglia fu uccisa davanti a lui, bambino di 10 anni, nascosto nel sottoscala della cucina. Enrico è stato per molti anni testimone instancabile di quel crimine e ambasciatore di pace.

Sant’Anna di Stazzema è “un sacrario europeo del dolore, e un simbolo di riscatto di quella rinascita umana e civile che ha saputo opporsi alla barbarie, generando democrazia, libertà, pace, laddove si voleva cancellare ogni speranza. Ai discendenti e alle genti di Stazzema, che rinnovano oggi il dolore della propria comunità per lo sterminio dei propri cari, va il sentimento commosso dell’intera Nazione.

Una grande eredità morale è stata lasciata dai sopravvissuti. La Repubblica può qui riconoscere le sue radici”. Lo dice il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella a 80 anni dalla strage nazifascista di Sant’Anna di Stazzema.

“Per la Repubblica oggi è giorno di memoria, di raccoglimento, di testimonianza. Il 12 agosto di ottant’anni or sono reparti delle SS naziste, con la complicità fascista, compirono nelle frazioni di Stazzema uno degli eccidi più spietati della Seconda Guerra Mondiale, uccidendo senza pietà donne, anziani, bambini, sfollati che pensavano di aver trovato un rifugio sottraendosi ai combattimenti. Fu la guerra portata alle popolazioni civili, lo sterminio di comunità locali incolpevoli. Fu la tragedia che si abbatté sui villaggi della linea Gotica, a Padule di Fucecchio, a Marzabotto, fra le altre”.


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