Spie e spiati d’Italia. Ecco perché il Governo ha paura del dossier europeo sull’informazione

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Ci dispiace dover fare la spia, ma sentiamo il dovere di rendere pubblici i nomi di ha contribuito alla stesura dei rapporti europei sull’Italia.
Li hanno compilati quelli che hanno approvat le leggi bavaglio, la stretta sul diritto di cronaca e sulle intercettazioni, per non parlare di chi ha violato segretomorifessionale, la tutela delle fonti, chiedere informazioni alla redazione di report.
Hanno contribuito quanti, nel governo, Meloni in testa, hanno scagliato querele bavaglio contro scrittori,ricercatori, autori,giornali e giornalisti.
Ha dato una mano il farmaceutico Angelucci, senatore della maggioranza, che ora vorrebbe mettere le mani sull’Agenzia Italia.
Hanno scritto interi capitoli i vertici della Rai che hanno oscurato Roberto Saviano, accompagnato alla porta Fabio Fazio e altri talenti , nati e cresciuti nel servizio pubblico, hanno consentito comizi senza domande su RaiNews alla Meloni, hanno appaltato  RaiUno a Bruno Vespa, e hanno persino sospeso Serena Bortone, rea di aver denunciato la censura contro lo scrittore Antonio Scurati, per non parlare dei comportamenti antisindacali sanzionati dai tribunali.
La commissione Europa, nello scorso rapporto, aveva chiesto al medesimo governo di di cambiare la legge sulle nomine Rai , sul conflitto di interessi, sulla diffamazione.
Nulla è accaduto,anzi il governo si appresta a rifare le nomine con le stesse regole, come se nulla fosse.
Per non parlare degli insulti contro la redazione di Fanpage , contro Paolo Berizzi, unico cronista sotto scorta per le minacce dei fascisti, oppure delle ironie contro Andrea Joly, giornalista de La Stampa che ha “osato” accendere la luce sul covo torinese di Casapound, delle querele contro Il Fatto, Domani, La Repubblica
L’elenco potrebbe continuare a lungo, i mandanti e le spie sono quelli che oggi, anche dalla Cina, invocano la lista di proscrizione contro chi ha fatto solo il suo dovere ed ha onorato la Costituzione. Noi di Articolo 21 non faremo un solo passo indietro, anzi  invitiamo tutte  e tutti ad autodenunciasti come “spie”, o meglio come guardiane e guardiani della Costituzione antifascista.

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