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E’ vero, abbiamo fatto la spia sulla repressione della libertà di stampa in Italia

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A maggio scorso il Governo italiano, dalla Presidente all’ultimo dei ministri, ha rifiutato di incontrare la delegazione del Mfrr in missione a Roma. Fu un’esplorazione complicata quella di Renate Schroeder, la direttrice dell’European Federation of Journalists, e della sua squadra di colleghi e collaboratori. Non furono ricevuti da alcun ministero nonostante ne avessero fatto richiesta con congruo anticipo, non potettero entrare in Rai e la “riunione” sulla condizione della tv pubblica si fece all’esterno, un sopralluogo un po’ anomalo, nei giardini di viale Mazzini, con tantissime voci, inclusa quella del segretario nazionale della Cgil, Maurizio Landini, più tante associazioni tra cui la nostra, l’Ordine regionale e quello nazionale… Ma non i vertici della Rai. Il contenuto del resoconto di quella missione, pubblicato ieri, a pochi giorni dall’altro dossier sullo stato dell’Unione era prevedibile, perché la cosiddetta narrazione dei guai dell’informazione italiana non solo era basata su testimonianze dirette ma anche su dati inconfutabili della vicenda Agi, delle querele dei membri di Governo contro Il Domani, della restrizione e delle censure nella Tv pubblica.
Articolo 21 ha contribuito a “fare la spia”, a elencare le plurime e sempre più pesanti violazioni della libertà di stampa in Europa. E siamo anche recidivi, perché pure nell’altra missione europea in Italia, ad aprile del 2022, ci eravamo resi complici della relazione sulle difficoltà dei giornalisti di periferia e in specie dei cronisti della Campania (Napoli e Caserta in primis, dove vivono 5 cronisti sotto scorta). Allora non c’era il Governo attuale e dunque non si aprì la caccia ai delatori.
In Italia molti organismi, molti giornalisti, molti direttori di testate più o meno grandi conservano il vizietto di sollevare il velo su realtà scomode e lo stato dell’informazione in Italia è una di questa situazioni scomode.
Nelle ultime ore, polemiche a parte, non si sta rispondendo nel merito. La legge di riforma sulla diffamazione a mezzo stampa è ferma, le nomine in Rai non sono in linea con l’Emaf approvato ad aprile, l’accesso agli atti giudiziari con le ultime leggi viene, di fatto, impedito. Il segretari dell’Efj, Ricardo Gutierrez, ha già chiesto di andare ad una moratoria. E Articolo 21 si è associata a tale richiesta, continuando a fare la spia.

(Nella foto l’anomalo sopralluogo della missione Mfrr in Rai, fatto in realtà all’esterno, nei giardini di viale Mazzini)
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