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Repetita iuvant? L’Europa ripete, ma chi l’ascolta?

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Come anticipato da Articolo21, il Rapporto sullo stato di diritto 2024 è stato finalmente pubblicato a cura della Commissione europea. L’Italia naviga nella zona di rischio, sulla linea di confine tra democrazia e autoritarismo. Il capitolo sull’informazione è in sostanza quello che si prevedeva, viste le anticipazioni e il bel documento curato dal Centre for media pluralism and media freedom che ha svolto considerazioni assai simili. Oltre al delicatissimo punto sul diritto dell’informazione, il Rapporto è molto severo sui fenomeni allarmanti di regressione istituzionale: dal progetto sul premierato al tentativo di ridimensionare l’autonomia e l’indipendenza della magistratura, nonché alle minacce contro chi svolge attività umanitarie.

Alla luce del testo viene -pero- spontanea la domanda: e ora che accadrà?

Ci si attende di vedere finalmente un’iniziativa unitaria e battente del mondo progressista. Ad esempio, tanto più dopo le dimissioni della Presidente della Rai Marinella Soldi e il non accoglimento dei ricorsi alla giustizia amministrativa in merito alle conseguenze della legge voluta da Renzi nel 2015, sulla Rai non sarebbe utile e urgente un incontro delle opposizioni aperto alle associazioni impegnate della e nella società civile?


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