“Giulio Regeni mi disse: ‘Arrivo tra 25 minuti’. Era un persona molto precisa. Il telefono ha squillato fino alle 20:31 e poi non ha più squillato. Da lì in poi non mi sentivo tranquillo”. È quanto ha riferito in aula nella scorsa udienza del processo per l’assassinio di Giulio, il professor Gennaro Gervasio, l’ultima persona che sentì il ricercatore fosse rapito. Gervasio, con il quale il giovane ricercatore si sarebbe dovuto incontrare il giorno in cui fu sequestrato, è stato sentito nel corso del processo a carico dei quattro 007 egiziani: Usham Helmi, il generale Sabir Tariq e i colonnelli Athar Kamel Mohamed Ibrahim, e Magdi Ibrahim Abdelal Sharif, accusati del reato di sequestro di persona pluriaggravato.
In base a quanto ricostruito dagli inquirenti la prima perquisizione risale al 22 gennaio del 2016, tre giorni prima del rapimento del ricercatore friulano. Un secondo sopralluogo sarebbe avvenuto il 28 gennaio, quando Regeni era già nelle mani degli agenti dei servizi e infine un terzo episodio sarebbe avvenuto quando i genitori di Regeni erano già in Egitto per cercare il figlio. Nell0’udienza di martedì 16 luglio il dibattimento prosegue con l’escussione dell’ex premier Matteo Renzi e dell’ex ministro dell’Interno Marco Minniti.