Benvenuti a Malpensa-Berlusconi

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Se non avessero già iscritto il suo nome tra gli illustri milanesi al Famedio, accanto a quello di Francesco Saverio Borrelli, costringendo la figlia (di quest’ultimo) a protestare pubblicamente; se Salvini non avesse già candidato alle europee con grande successo un personaggio come Vannacci; se non avessero già sdoganato il fascismo e quel grande statista che fu Mussolini e se non avessero già condotte purghe mediatiche tali da dimostrandosi degni allievi del bulgaro-Silvio… Verrebbe da pensare ad una provocazione in perfetto stile salviniano, una di quelle che servono a stare un po’ sui social ed a far parlare di se’. Ma l’idea di intitolare a Berlusconi l’aeroporto di Malpensa tutto è tranne una provocazione: è un atto politico molto serio che ha a che fare con l’egemonia culturale e con il “cambio di narrazione” che la destra di “eredi-al-quadrato” (del Duce e di Berlusconi) sta perseguendo a tutti i livelli. La novità semmai è che non serve oggi suonare l’allarme e chiamare alla mobilitazione, perché siamo ormai tutti mobilitati e con gli occhi aperti: ho la sensazione che abbiano già cominciato a perdere. Certo: la notte è più buia poco prima dell’alba ed è allora che i colpi di coda possono essere più pericolosi.


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