C’è tempo solo fino al 20 giugno per candidarsi alla XXI edizione del Premio giornalistico internazionale Marco Luchetta dedicato alla memoria di Marco Luchetta, Alessandro Saša Ota e Dario D’Angelo, uccisi da una granata a Mostar mentre realizzavano un servizio giornalistico sui bambini vittime della guerra balcanica, e di Miran Hrovatin, assassinato a Mogadiscio assieme alla giornalista Ilaria Alpi.
Sette le sezioni previste dal bando: oltre a TV News, Stampa italiana, Reportage, Stampa Internazionale e Fotografia, il Premio conferma quella dedicata alla Rotta Balcanica, istituita lo scorso gennaio, e aggiunge il riconoscimento riservato al migliore servizio radiofonico o podcast, linguaggio giornalistico sempre più apprezzato anche dagli ascoltatori più giovani.
Saranno quindi ammessi i lavori di giornalisti e giornaliste pubblicati, trasmessi o diffusi tra il 20 maggio 2023 e il nuovo termine di scadenza del bando. La partecipazione è gratuita e le opere dovranno essere state pubblicate o trasmesse su una testata giornalistica registrata, sia essa cartacea, televisiva o web. Il Premio è riservato esclusivamente a professionisti che, sul campo, hanno raccontato con particolare sensibilità la difficile tematica delle violenze e delle sopraffazioni sulle vittime più indifese: i bambini e le bambine.
I lavori saranno valutati dalla Giuria tecnica che quest’anno sarà presieduta da Riccardo Iacona, giornalista e autore televisivo, conduttore del programma di inchiesta Presa Diretta su Rai3. «Sono molto contento di dare il mio contributo come presidente per tanti motivi: per l’importanza del Premio nato vent’anni fa, per la storia dalla quale è partito, e che mi coinvolge tantissimo, e per la situazione attuale che vede le guerre avanzare sempre di più nel dibattito pubblico e sui campi stessi sui quali vengono combattute, con un rischio di escalation e che per la prima volta coinvolge direttamente l’Europa dopo tanti anni. Sarà quindi ancora più importante dare forza non solo a chi
quelle guerre le racconta sul campo, ma ne indaga anche le ragioni. Credo che sia sempre più indispensabile aprire un dibattito pubblico che impedisca che questa escalation diventi qualcosa di necessario come sembra stia accadendo. Ringrazio fortemente gli organizzatori del Premio e Daniela Luchetta che mi hanno chiesto di dare una mano. La darò con tutto il cuore, l’amore e la passione che ho», ha dichiarato Iacona.
«Con la sezione dedicata ai podcast il Premio si apre ulteriormente alla contemporaneità con l’intento di percorrere tutti i canali possibili, specialmente quelli più frequentati da un pubblico meno convenzionale, per illuminare le zone oscure, le violenze, i conflitti e per dare voce alle vittime più indifese: bambine e bambini, adolescenti. Perché nel buio i diritti umani muoiono», ha dichiarato Fabiana Martini, Segretaria di Giuria.
Per info e aggiornamenti: www.premioluchetta.com – www.fondazioneluchetta.eu