A Latina, la città nera, ricordare i cento anni dall’assassinio per mano dei fascisti del deputato socialista Giacomo Matteotti è stato un gesto dai mille significati e dalle molte declinazioni. Quasi cento persone hanno partecipato all’iniziativa organizzata da Articolo 21 e alla quale hanno aderito subito le associazioni de La via maestra, Cgil, Anpi, Libera, ma anche tante realtà locali dall’Arcigay ai partiti presenti nel consiglio comunale della città Pd, Lbc, Movimento 5 Stelle. E poi c’erano i socialisti, la Fondazione Altiero Spinelli, la Rete degli Studenti, soprattutto tanti cittadini che hanno deciso di essere lì, nel cortile del Consorzio di Bonifica, in corso Matteotti appunto, la via che entra nel cuore della città fondata da Benito Mussolini. Articolo 21, tramite la portavoce Patrizia Migliozzi e il presidente Fabio D’Achille sono riusciti a far diventare questa commemorazione di Giacomo Matteotti un evento nel segno della democrazia e dei diritti civili. L’attrice e regista Simona Serino ha detto brani coinvolgenti come la lettera di Sandro Pertini tra gli applausi, meritati, e tanti garofani rossi nella platea improvvisata sulla scalinata del Consorzio. Al microfono, con la moderazione della giornalista Licia Pastore, si sono alternate non tanto e non solo voci di sinistra ma quelle di un’Italia che ha paura di un ritorno al passato e che indentifica nel sacrificio di Giacomo Matteotti il baratro della democrazia nel quale non bisogna più tornare. A conclusione dell’evento tutti hanno intonato Bella ciao. E’ successo a Latina.
(Nelle foto alcuni momenti del pomeriggio dedicato a Matteotti a Latina in un angolo della strada a lui dedicata)