“Quello che state per compiere è un viaggio che non si può dimenticare. Una traversata pericolosa, spesso a piedi scalzi, a volte su vecchie macchine che de- ragliano sul terriccio, nell’intricata terra colombiana. Movimenti di emancipazione e resistenza, conflitti armati, narcotraffico, disparità sociali: con coraggio e delicatezza, Valentina Barile ci guida all’interno di riserve indigene e comunità femminili dove la forza collettiva coincide con la speranza, e ci trasmette – per farla nostra – la forza di chi sogna sempre di tornare a vivere, nono- stante i tempi e le circostanze. Questa è la storia di Rhinna, mamá Carmen, Harold, Doña María, Mario Paciolla e molte altre e altri. È una storia di desaparecidos, di madri che hanno perso figli, di figli che hanno perso il futuro. Di droga e camicie militari. Di foreste abbattute e di corpi infranti”.
Di questo, di altre storie, di emozioni, di ricerca parla il libro di Valentina Barile “Restare Vivi” (Wudz Edizioni) scritto dopo un viaggio in Colombia fatto mentre nel resto del mondo si parlava e si scriveva di altro.
Valentina Barile è una reporter e narratrice. Consigliera nazionale della Federazione Nazionale Stampa Italiana, scrive dei suoi viaggi su Famiglia Cristiana, Confidenze e altri periodici. Da diversi anni è vicina alle comunità dei nativi in Amazzonia e nelle Ande, ed è tra le sostenitrici di Trenzando Fuerzas, collettivo femminista di Lima.