Sono gli studenti che ci ripetono che la Palestina ci riguarda, perché la libertà ci riguarda

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Dobbiamo ringraziare gli studenti se a Israele arriva un forte segnale di indignazione per la carneficina di inermi che ha consumato a Gaza e per quella che vorrebbe ripetere a Rafah.  Il bestiale attacco di Hamas del 7 ottobre – con stupri e oltraggi alle salme che vanno oltre l’atto di guerra – non giustifica la metodica distruzione del popolo palestinese in atto, preceduta dalla metodica sottrazione di terra in Cisgiordania. E dove c’è metodo dello sterminio, c’è Olocausto.

Gli studenti faranno anche errori, inutili atti di vandalismo, tendopoli abusive nei campus, ma le loro proteste curano la nostra indifferenza invalidante. Sono loro che ci ripetono che la Palestina ci riguarda, perché la libertà ci riguarda.  Poi cresceranno, metteranno la cravatta e diventeranno cinici come noi. Ma per il momento sono l’energia della giustizia.

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