Lo scrittore Nicola Lagioia lancia un appello per Antonio Scurati e per la libertà di espressione e di critica in Italia. Lo riportiamo di seguito.
“Ad Antonio Scurati sarebbe stato annullato il contratto per un monologo sul 25 aprile di cui sarebbe stato protagonista stasera a “Che Sarà”, la trasmissione condotta da Serena Bortone su Rai3 dove anche io sono spesso ospite. Bortone è molto coraggiosa a scrivere questo post, tutta la Rai dovrebbe ringraziarla. Se (come sembra) si trattasse di una censura, per di più sul 25 aprile, sarebbe una cosa molto grave. Invito le scrittrici e gli scrittori, le intellettuali e gli intellettuali di questo paese, le lavoratrici e i lavoratori del mondo editoriale a farsi sentire. Soprattutto quelle e quelli che, rispetto a questo governo, pur ritenendolo per certi versi un governo pericoloso, hanno preferito nell’ultimo anno e mezzo parlare poco o non parlare affatto. Per (comprensibile) quieto vivere, per (a volte legittima) paura, per non sentirsi usurati, per stanchezza, per non sporcarsi le mani (mentre tutto intorno si fa sporco). Le scrittrici, gli scrittori. Le cittadine, i cittadini. Anche io, che non sono un attivista, vorrei scrivere solo post su Georg Trakl, Emily Dickinson e Amelia Rosselli, ma quando il contesto si fa così meschino da suggerirti per quieto vivere di tacere, è proprio allora che bisogna parlare.
Solidarietà ad Antonio Scurati e a Serena Bortone”.
Articolo 21 aderisce all’appello
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