Stare dalla parte di Luciano Canfora, stare con la libertà

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Ci uniamo con convinzione all’appello, lanciato su Libération, da centodieci fra i più eminenti intellettuali italiani ed europei per esprimere solidarietà e affetto al professor Luciano Canfora, che il prossimo 16 aprile sarà chiamato in tribunale a rispondere di presunte offese rivolte alla presidente Meloni quando ancora non sedeva a Palazzo Chigi. Al di là delle critiche mosse da Canfora, ci teniamo a sottolineare quanto sia inusuale e sbagliato, da parte del potere, mettere sotto scacco ogni voce dissenziente e quanto questo modo di agire avvicini pericolosamente l’Italia al regime illiberale di Orbán. Senza contare che un simile atteggiamento indebolisce il nostro Paese agli occhi dell’Europa. Per quanto mal ridotto, infatti, il resto del continente continua a ritenere la libertà d’espressione un baluardo e un valore non negoziabile e chiunque si discosti da questi principî, che poi sarebbero i requisiti minimi per far parte dell’Unione Europea, un paria. Ecco, fra querele temerarie, bavagli, censure e norme volte a impedire la pubblicazione degli atti giudiziari e la legittima contestazione della maggioranza e del governo da parte delle poche voci indipendenti rimaste, stiamo accantonando la nostra storia e imboccando una deriva senza precedenti e dalle conseguenze potenzialmente devastanti. L’opposizione si svegli e convochi quando prima una manifestazione nazionale unitaria in difesa della Costituzione, posta sotto attacco dal premierato. Noi, come sempre faremo la nostra parte.

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