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L’arresto di Antoine Galindo è un attacco deliberato alla libertà di stampa

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Il giornalista francese Antoine Galindo è stato arrestato il 22 febbraio e poi incarcerato ad Addis Abeba, in Etiopia, mentre era inviato in servizio per Africa Intelligence, la piattaforma di notizie per cui lavorava. La Federazione Internazionale e quella Europea dei Giornalisti (IFJ-EFJ), insieme ai sindacati dei giornalisti francesi hanno subito condannato l’arresto di Galindo e chiesto alle autorità etiopi di rilasciarlo immediatamente. Chiedono inoltre al governo francese di fare tutto il possibile per aiutare Galindo.
Dopo l’arresto da parte di forze dell’ordine in borghese nel primo pomeriggio del 22 febbraio, Galindo è stato portato, due giorni dopo, davanti a un giudice che ha prolungato la sua detenzione fino al 1° marzo con l’accusa di aver cospirato con due gruppi armati per istigare disordini nella capitale, come ha riferito Africa intelligence. Galindo, capo della sezione Africa orientale di Africa Intelligence, è detenuto da allora presso la Commissione di polizia di Addis Abeba nel distretto di Bole, a sud-est della capitale.

Secondo Africa Intelligence, il giornalista era arrivato ad Addis Abeba il 13 febbraio per coprire un vertice dell’Unione Africana. L’organo di informazione ha pubblicato una dichiarazione in cui condanna “il suo arresto ingiustificato, che rappresenta anche un grave attacco alla libertà di stampa”.
Il giornalista, ha spiegato Africa Intelligence, aveva informato le autorità etiopi del suo incarico nel Paese e aveva fornito loro un visto che autorizzava il suo lavoro giornalistico.

Il governo etiope da tempo ha messo in atto un sistema  di repressione nei confronti dei  media, perseguitando i giornalisti per impedire loro di svolgere il proprio lavoro.
Il presidente dell’IFJ Dominique Pradalié ha dichiarato: “L’arresto di Antoine Galindo è l’ennesimo tentativo di soffocare i giornalisti indipendenti e un attacco deliberato alla libertà di stampa. Il giornalismo non è un crimine e chiediamo il rilascio immediato di Galindo e che si faccia chiarezza sulle accuse infondate delle autorità etiopi”.


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