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La mano pesante contro le libertà di tutti. Diario di due giorni difficili in Parlamento

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Sono state due brutte giornate parlamentari – quelle di ieri e oggi – in Senato.
Martedì è stata votata definitivamente la cosiddetta riforma Nordio su aspetti significativi del Penale. Tra questi, la cancellazione dell’abuso d’ufficio, il divieto di indicare “terzi” non indagati nelle trascrizioni di intercettazioni  e altri punti rilevanti. Tutti, in buona sostanza, con il solito scudo del “garantismo” ( che in realtà riguarda solo establishment politico, amministrativo, economico-finanziario e non i cittadini semplici e tantomeno i più deboli e fragili), indeboliscono  il contrasto alla corruzione e anche, conseguentemente, alla criminalità organizzata. E producono ulteriore caos al funzionamento già affannato della giustizia, come ha giustamente denunciato l’ANM.
La  questione  dei “terzi non indagati”, è un altro attacco alla libertà di informazione. Nessuno vuole ( e deve) mettere in piazza aspetti ininfluenti, privati, che riguardano , in una indagine e in intercettazioni relative, persone estranee alle indagini. Ma facciamo un solo esempio: due persone presunti corrotti, corruttori, trafficanti di influenze ( anche qui altro colpo dato dalla destra al contrasto alla criminalità) parlano, in un certo modo, di un terzo soggetto non indagato a proposito di gare e appalti. Poniamo che questo soggetto sia il quasi “cognato” di uno dei due e faccia il Ministro delle Infrastrutture e Lavori Pubblici. Come si fa, senza arrossire,  a sostenere che la pubblicazione di questo nome non rivesta un grande interesse pubblico che prevale largamente sul resto? Ma di che parliamo? Questa non è neanche censura, è occultamento.
Oggi lo stesso Senato ha licenziato la legge di delegazione europea, che contiene anche il famigerato emendamento Costa. Alcune opposizioni hanno combattuto. Il PD ( tra l’altro con Sensi, Reich, il sottoscritto) AVS ( Magni, Cucchi), 5 Stelle con Scarpinato hanno pronunciato in aula interventi che hanno riecheggiato le preoccupazioni e gli allarmi lanciati da FNSI, Ordine dei Giornalisti, Articolo 21, da tanti Procuratori e Magistrati, da tante associazioni che difendono la Costituzione, tante personalità. L’emendamento Costa rappresenta un concreto attacco e una limitazione della libertà di informazione. Nasconde sotto il tappeto fatti rilevanti, che vanno conosciuti. Obbliga i giornalisti a “riassunti” di ordinanze che possono mettere a repentaglio gli stessi diritti degli indagati, non solo delle parti lese, anche quando queste sono lo Stato, cioè la comunità. Contrasta con norme, direttive , rapporti dell’Unione Europea che ci chiede di tutelare giornali, stampa, informazione, giornalisti, indipendenza del servizio pubblico. L’Italia, con questa destra, fa il contrario. Con queste norme, con una occupazione pesante e spesso sguaiata  del servizio pubblico, con gli attacchi al “contropotere”; del giornalismo d’inchiesta, indispensabile in ogni democrazia, con le querele continue dei vertici del Potere a giornalisti e scrittori….e purtroppo si potrebbe continuare. Perché, lo ripetiamo, il quadro è quello di una destra che mal sopporta i controlli, l’indipendenza della Magistratura, il potere sovrano del Parlamento, il ruolo di garanzia del Presidente della Repubblica, il Festival di Sanremo che rappresenta il Paese che c’è e non quello che vorrebbero la Meloni e i suoi amici, che ogni giorno mostrano un forte complesso di inferiorità nei confronti dei mondi  contemporanei, quasi cercando una illusoria “egemonia” nella nostalgia dell’Italietta provinciale e chiusa e nel fastidio verso il “culturame”. Un peccato che da altre forze collocate all’opposizione ( Azione e Italia Viva) siano arrivati sostegni a Governo  e maggioranza. Sono state scelte politico-culturali gravi. Non le demonizzo, ma colpisce la gravissima sottovalutazione dei rischi che l’informazione sta correndo. Queste stesse forze, in questi due giorni, hanno condiviso e aggiunto firme ai nostri emendamenti sulla grave situazione delle carceri. Emendamenti tutti bocciati dal Governo. Ecco il garantismo verso chi vive nell’inferno delle carceri, dove le quotidiane cronache dei suicidi sono interrotte solo da quelle di qualche episodio di tortura. Questa di queste forze è schizofrenia politica: che il Governo proprio non ha. Loro sono finti garantisti sempre.
(Tavola di Alekos Prete)

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