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Gaza, Corte dell’Aia non archivia accuse a Israele di genocidio. Sì agli aiuti umanitari non a tregua

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Con un dispositivo di sei misure provvisorie, la Corte internazionale di giustizia (ICJ) ha emesso una sentenza significativa che, come ha sottolineato Amnesty International, potrebbe contribuire a salvaguardare la popolazione palestinese nella Striscia di Gaza occupata.
Il provvedimento scaturisce dal ricorso presentato dal Sudafrica, che aveva accusato Israele di aver violato la convenzione delle Nazioni Unite sul genocidio “uccidendo palestinesi a Gaza, causando loro gravi danni fisici e mentali e infliggendo loro condizioni di vita calcolate per provocare la loro distruzione fisica”.

Contestazioni respinte affermando che si trattava  di “accuse false e grossolanamente distorte” chiedendo alla Corte di archiviare il caso sostenendo che “l’esercito israeliano sta mettendo in campo la massima attenzione per evitare vittime civili a Gaza”

Ma la Certe non la pensa allo stesso modo e ha sentenziato che “esistono

prove sufficienti per il caso di genocidio e che la corte non respingerà il ricorso del Sudafrica” .

Intanto le vittime a Gaza sono quasi 26mila, di cui la metà bambini e oltre 100 giornalisti.

Il tribunale internazionale ha inoltre ordinato a Israele di adottare misure per fermare atti di genocidio nella #StrisciadiGaza e di riferire entro un mese.

La Corte ha affermato che il governo israeliano deve prevenire e punire l’incitamento al genocidio nella Striscia.

La presidente Joan Donoghue ha poi aggiunto che la Corte ha stabilito che #Israele deve consentire l’ingresso degli aiuti umanitari nella Striscia e obbliga il governo israeliano ad adottare maggiori misure per proteggere i palestinesi, ma non di porre fine a operazioni militari.

La sentenza del tribunale delle Nazioni Unite è significativa perché i giudici concordano con la maggior parte delle argomentazioni del #Sudafrica: dall’avere giurisdizione sul caso, al ritenere che alcune delle atrocità denunciate siano da identificarsi come atti di genocidio.

Spetta ora agli studiosi di diritto esaminare queste misure che includono la “prevenzione dell’uccisione di persone all’interno di un gruppo protetto”. Ovvero i palestinesi.
Certo, senza il cessate iI fuoco, è arduo pensare che si possa evitare vittime civili. Ma questa sentenza afferma un principio fondamentale: nessuno Stato è al di sopra della legge.


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