”Il benessere di un paese si misura anche dal rispetto dei diritti umani” ma su questo aspetto l’Italia è ancora carente: nonostante le richieste della società civile e i richiami delle organizzazioni internazionali di monitoraggio, infatti, ampie fasce della popolazione rischiano di andare incontro a gravi abusi in tema di diritti umani. Lo ha dichiarato Christine Weise, presidente di Amnesty International Italia, intervenendo oggi a Roma al lancio della campagna “Ricordati che devi rispondere. L’Italia e i diritti umani”, attraverso la quale sottoporrà ai leader delle coalizioni in lizza (Berlusconi, Bersani, Giannino, Grillo, Ingroia, Monti e Pannella) e a tutti i candidati delle circoscrizioni elettorali, un’agenda in 10 punti per i diritti umani in Italia.
“Oggi, alla luce dei fatti, questo rispetto non è assicurato – prosegue la Weise – essere donne, partecipare a una manifestazione, essere migranti, rom, gay, detenuti significa rischiare di subire delle violazioni dei diritti umani. In tempi di crisi economica, con l’aumento delle tensioni sociali da una parte e, dall’altra, l’accento della politica sulle sole questioni finanziarie, questa situazione potrebbe aggravarsi”.
Sulla base di queste considerazioni e in occasione delle prossime elezioni, Amnesty International ha deciso di sottoporre ai principali leader delle forze politiche la sua agenda in 10 punti per incentivare il rispetto dei diritti umani in Italia e chiedere a tutti di prendere una posizione chiara di fronte agli elettori. Si tratta di un vero e proprio programma di riforme articolato intorno ad alcune questioni prioritarie tutte ugualmente importanti. Attraverso questo appello, Amnesty chiede a chi si propone alla guida del paese di esprimersi, con la massima trasparenza e in fase di campagna elettorale, su ogni punto con risposte nette perché solo “un governo che ha a cuore il paese, ha a cuore i diritti umani di chi ci vive e se ne sente responsabile”, ha concluso la presidente.
Amnesty International in oltre cinquant’anni di attività in Italia ha già sollevato più volte il problema delle violazioni dei diritti umani, ma lo ha sempre fatto ponendosi come organismo imparziale, lontano dalle strumentalizzazioni della politica. Con il lancio di questo decalogo, invece, desidera intervenire concretamente nella vita politica del paese, partecipando al dibattito e confrontandosi con i candidati. A questi ultimi si chiede di non continuare a fare vuote promesse elettorali, ma di riempirle con un impegno serio e concreto. Un impegno che verrà costantemente monitorato da Amnesty stessa che si propone di verificare periodicamente, in pubblico e con rigore lo stato di avanzamento dei lavori grazie al sito internet www.ricordatichedevirispondere.it , in cui si potranno monitorare le adesioni dei politici e le loro dichiarazioni in merito.
Due sono le ragioni alla base della campagna “Ricordati che devi rispondere”: il primo motivo riguarda la storica disattenzione che la politica italiana ha sempre riservato a questa materia, spesso trattata in modo superficiale, senza l’assunzione di chiari propositi. La seconda ragione riguarda la situazione contingente in cui ci troviamo: in tempi di crisi economica, non porre al centro i diritti umani è, secondo l’associazione, una mancanza grave perché al crescere delle tensioni sociali si fa più concreto il rischio che vengano affrontate con la forza o scaricandole sulle fasce più deboli della popolazione che inevitabilmente si ritroveranno più escluse e impoverite. (giulia lo giudice)
Fonte: www.redattoresociale.it