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Il volto feroce dell’Arabia Saudita: due ragazzini rischiano l’impiccagione mentre l’Italia gioca al calcio

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Oggi in Arabia Saudita comincia la Supercoppa italiana.
“Ti chiederai come mai un torneo che coinvolge le migliori squadre italiane si tiene a Riad. Semplice: per i soldi”, comincia così l’appello di Amnesty per sollevare il velo sulle atrocità del regime di quel Paese che avvengono mentre, allegramente, si gioca a calcio. “Soldi che come un gigantesco ombrello vengono usati per fare ombra sulle gravissime violazioni dei diritti umani nel regno del Golfo. – si legge ancora nel documento – E così, mentre ci si prepara al fischio di inizio del match tra il Napoli e la Fiorentina, due ragazzi rischiano l’impiccagione solo per aver partecipato a delle proteste. In Arabia Saudita questo può bastare per essere accusati di terrorismo e finire nel braccio della morte, come è successo ad Abdullah al-Derazi e Jalal Labbad, entrambi minorenni all’epoca dei presunti reati. È inaccettabile che investire nel calcio possa far dimenticare le violazioni dei diritti umani. Fermiamo insieme questa ingiustizia”.

Per firmare l’appello
https://www.amnesty.it/appelli/no-alla-pena-di-morte-per-i-minori/?utm_source=DEM&utm_medium=Email&utm_campaign=DEM10011

 


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