La transizione ecologica riguarda anche il PD. Schlein deve archiviare i fossili (ultimi renziani) e aprire alle energie rinnovabili del partito attingendo da chi si impegna davvero per la giustizia sociale. Un passaggio non facile, ma che può godere del sostegno di Prodi per una visione nuova del ruolo dell’Europa e il recupero dell’elettorato cattolico ”adulto”, che ammira il papa, ma non si ritrova nella sinistra; e di quello della Rosy Bindi, per ritrovare il contatto con chi sta indietro anche nel settore lavorativo, fuoriusciti dopo il Jobs Act che ora si riconoscono in Landini, ma non vota.
Basta questo per tornare a vincere? No, serve ristrutturare il rapporto con 5 Stelle ”nuova gestione” di Conte, senza dare per persa la collaborazione con Calenda. ”Federare” in questa fase significa prima di tutto capire il limite delle affinità e concentrarsi su obiettivi specifici (vedi salario minimo), senza strafare con la ricerca di alleanze strutturali, che evocano subito la questione divisiva dell’egemonia. Insomma, occorre ritornare al metodo faticoso e fruttuoso di Prodi con l’Ulivo: parlarsi molto, accettare le differenze secondarie, valorizzare le concordanze primarie. E vincere.
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