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L’alleanza contrapposta: tra Salvini e Meloni è solo un ossimoro? O c’è altro?

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Forse è l’ebrezza che dà la convinzione di ritenersi vincenti e intoccabili; forse è la pratica che ha abituato gli elettori a repentini cambi di casacca e ad abbracciare chi solo poco tempo veniva ferocemente attaccato. Sta di fatto che la sbracata prassi politica di Salvini, contrapposta all’immagine di moderatismo centrista che la Meloni si affanna a trasmettere quotidianamente dalle radio e dalle televisioni addomesticate, genera obbligatoriamente una domanda: ci sono o ci fanno? E’ solo un ossimoro, un gioco delle parti, oppure la divisione mostrata in questi giorni sarà portata avanti fino alle prossime europee?

E’ vero che il prode Matteo non si è minimamente posto il problema (etico, se conosce il significato della parola, molto più probabile opportuno) di aver governato prima con i Cinque Stelle nel primo governo Conte e poi con Giorgia Meloni, ma questa volta la contrapposizione avviene nella stessa casa di destra.

Così, mentre Giorgia Meloni stringe in forti abbracci uomini politici di centro e elargisce loro larghi sorrisi, come Macron, e continua ad ignorare, per esempio, Marine Le Pen, Salvini convoca a Milano una convention della destra europea che più a destra non c’è. Non solo, ma invita a gran voce Forza Italia e Fratelli d’Italia a fare la stessa scelta per un’alleanza a suo dire sicuramente vincente Per questo critica Taiani per aver già detto che Forza Italia non potrà allearsi con Le Pen o l’Adf.

Quali saranno gli scenari quando protagonisti di tal fatta usciranno dall’ossimoro? Taiani manterrà la sua posizione? La Meloni con chi si schiererà? E Salvini sarà pronto a svestire la casacca di destra-destra finora indossata per mostrarsi moderato, magari accusando di qualcosa qualcuno dei 12 alleati europei convenuti a Firenze per una convention che per la prima volta è stata convocata in Italia da un ministro di un governo in carica?

Se in questo nostro povero Paese si ritornasse finalmente a ragionare di politica e non a limitarsi ad accogliere o respingere slogan di ogni tipo, si riuscirebbe a smascherare questo ignobile modo di giocare sulle scelte degli elettori tanto da risultare comunque vincenti anche con percentuali ad una sola cifra.


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