Una “fermata straordinaria” di un Frecciarossa per far scendere il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, perché il treno era in ritardo. La vicenda – ricostruita dal Fatto – del treno partito da Torino alle 7.00 e diretto a Salerno, con un ritardo accumulato di ben 111 minuti, autorizzato da Rfi a una fermata straordinaria nella cittadina aeroportuale di Ciampino per permettere al ministro e al suo entourage di scendere. Una fermata ad hoc che ha scatenato polemiche e indignazione.
“La fermata a Ciampino non ha comportato ulteriore ritardo per i viaggiatori, né ripercussioni sulla circolazione, né costi aggiuntivi per l’azienda”. Lo afferma Trenitalia circa la fermata straordinaria per far scendere il ministro Lollobrigida.
Secondo le norme di Trenitalia, “Tra le motivazioni per cui un treno effettua una fermata straordinaria ci sono: interventi del 118, presenza a bordo treno di viaggiatori intemperanti o casi di ordine pubblico”. Sicuramente si trattava di uno di questi tre casi…
Le reazioni
“Se il ministro Lollobrigida ha davvero fermato un treno Alta Velocità in una stazione sul percorso Roma-Napoli ed è sceso proseguendo poi in macchina siamo in presenza di un abuso di potere senza precedenti. I ministri possono usare i mezzi dello Stato ma non possono fermare i treni di tutti i cittadini. Se la notizia sarà confermata chiederemo in Aula le dimissioni di Lollobrigida”. Così Matteo Renzi sui social.
Un gesto, commenta Giuseppe Conte, che “rappresenta un segnale devastante della politica ai cittadini in un momento di tagli e di manovre lacrime e sangue”. Il presidente del M5s non si sbilancia sulla richiesta di dimissioni del ministro: “Ci riserviamo tutte le valutazioni del caso”.
Sarcastico il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni: “Gli italiani non hanno bisogno di una versione governativa del Marchese del Grillo. E forse non hanno bisogno neanche di Lollobrigida al governo”. “L’autorità giudiziaria verifichi se c’è stata interruzione di pubblico servizio e abuso d’ufficio”, chiede il co-portavoce di Europa Verde e deputato di Avs Angelo Bonelli.
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