In Italia si è arrivati a 5,6 milioni di poveri (Istat). I danni diretti sono per le persone che non riescono a vivere dignitosamente. Quelli indiretti si vedono meno, ma sono altrettanto seri. La povertà è criminogena, perché gli esclusi dalla dignità commettono più reati. La povertà è eversiva, perché predispone al gradimento dell’uomo della provvidenza; quello che semplifica, dà la colpa a un nemico, promette riscatto e pancia piena. La povertà produce astensionismo: chi non arriva a fine mese ha problemi più urgenti del voto. Una democrazia attenta capirebbe che l’aumento della povertà porta alla sua dissoluzione. Ma vedo pochi politici capaci di cogliere questo drammatico nesso.