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No all’estradizione di Julian Assange, lettera-appello all’Ambasciatore del Regno Unito in Italia

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Ieri pomeriggio una delegazione dei gruppi italiani a sostegno di Assange, nonché delle associazioni aderenti alle iniziative per la liberazione del fondatore di WikiLeaks ha consegnato una lettera all’ambasciatore del Regno Unito in Italia Lord Edward Llewellyn. Nella missiva si sottolinea la drammaticità della situazione del giornalista australiano detenuto nel carcere speciale londinese di Belmarsh, tanto più che pare avvicinarsi il Day X, vale a dire il giorno del pronunciamento dell’Alta Corte britannica chiamata ad esprimersi definitivamente sulla richiesta di appello presentata dal collegio di difesa e, in caso di diniego, sulla estradizione negli Stati Uniti.

Il testo consegnato enumera minuziosamente le numerose sigle firmatarie e le municipalità che hanno votato mozioni per attribuire la cittadinanza onoraria a Julian Assange: da ultimo Roma.

La lettera ricorda la contraddittorietà di un’eventuale condanna rispetto alle richieste che vengono dai sindacati e dagli stessi organi professionali dei giornalisti.

 

Il 18 ottobre è stata inviata una lettera-appello all’Ambasciatore del Regno Unito in Italia per contribuire alla battaglia civile per scongiurare l’estradizione di Julian Assange. Articolo 21 è tra i primi firmatari. Di seguito riportiamo il testo integrale della lettera.

Egregio Ambasciatore Llewellyn,

a scriverLe è un insieme di persone, liberi cittadini, realtà associazionistiche, giornalisti, uomini e donne di tutta Italia che da anni si adoperano per infrangere il muro di omertà creato attorno al caso di Julian Assange. Come noto, il giornalista australiano, co-fondatore di WikiLeaks è rinchiuso da oltre quattro anni nel carcere di massima sicurezza di Belmarsh.

Ci rivolgiamo a Lei perché si sta avvicinando il Day X, il giorno del pronunciamento dell’Alta Corte Britannica, chiamata ad esprimersi in merito all’istanza di appello presentata dai legali di Julian Assange per scongiurare l’estradizione del giornalista australiano negli Stati Uniti, dove rischia 175 anni di carcere e dove non avrebbe alcuno strumento giuridico per difendersi.

Tale giorno, al fine di manifestare la contrarietà a detta estradizione, in varie città italiane sono già previste proteste pubbliche.

Anche per questa occasione ci siamo uniti all’appello lanciato a tutto il mondo da Stella Moris, moglie di Julian Assange, per manifestare pubblicamente il nostro sostegno al giornalista.

A tale richiamo, si sono uniti esponenti della Cultura, della Diplomazia, della Giustizia e del Giornalismo, (firmando un appello di Articolo 21, Free Assange Italia, Italiani per Assange, La mia voce per Assange, Rete NoBavaglio – liberi di essere informati – sottoscritto da oltre 50 associazioni ed entità della società civile, tra cui, ANPI Nazionale, ANPI provinciale Roma, LIBERA, ARCI Roma, ACLI Roma Lazio, OdG-Ordine dei Giornalisti del Lazio, MOVE-ON, Forum Terzo Settore Lazio, Legambiente Roma Lazio, FNSI, Associazione Stampa Romana, CGIL Roma e Lazio, Amnesty International Italia, UISP, USIGRAI, Giuristi Democratici, Libertà e Giustizia Lazio, Antigone, Forum Terzo Settore, Agenzia Pressenza, UDU Roma, Casetta Rossa, Sezione ANPI Teresa Noce di Fiano Romano , Sezione ANPI Giacomo Matteotti Riano – Flaminia Tiberina; RETE NOBAVAGLIO Roma -Nord, SPI CGIIL LEGA VALLE Del TEVERE, Comitato popolare Lula Livre, Arci Liguria, Forum Terzo Settore, Associazione giornalisti Liguria, Arci Liguria, Legambiente Liguria, Comunità San Benedetto al porto, Memorie e Progetti Pieve Ligure, Fiom Lazio, Coordinamento Anpi Veneto, Conscom, Associazione SenzaConfine, Rete Kurdistan Italia, Uniti per la Costituzione Comune di Genova, Uniti per Ceranesi, LibertàeGiustizia Lazio, Rete NoBavaglio Viterbo, Rete NoBavaglio Anzio Nettuno Latina, Rete NoBavaglio Sicilia, Rete NoBavaglio Lombardia, AURELIO in Comune, Officine Civiche Ciampino, Ciampino Bene Comune, Sezione ANPI SAN LORENZO, Villaggio della Pace – Eutropian; testate quali Il Fatto Quotidiano, Il Manifesto, Edizioni Mia, Punto Critico, Roma Report, InLiberaUscita, Micropolis, Italia Libera, Stampa Critica, Libera Informazione; nonché numerosi enti locali tra cui Comune di Reggio Emilia, Comune di Napoli, Comune di Pescara, Comune di Messina, Comune di Marcellinara, Comune di Castelnuovo Cilento, Comune di Lucera, Comune di Pinerolo, Comune di Impruneta, Comune di Chiusi, Municipio 8 Rm, Municipio 3 Rm, Municipio 5 Rm, Municipio 13 Rm, Municipio 7 Rm, Municipio 4 Rm, Municipio 6 Rm, Municipio 10 Rm, Municipio 2, Municipio 15 Rm, Municipio 11 Rm, Comune Monterotondo, Comune di Riano.)

Nel corso del tempo peraltro in varie occasioni la società civile ha già cercato di far sentire la propria voce, attraverso sit-in, presentazioni di libri, proiezioni di film, dibattiti ed iniziative di vario genere, allargando sempre di più la platea dei sostenitori della causa di Assange, sottolineando l’importanza che la sua liberazione rappresenterebbe per le democrazie occidentali e lo sconcerto per il protrarsi della ingiusta detenzione del giornalista.

Ovunque è cresciuta l’indignazione per la vessazione che il giornalista australiano sta subendo da molti anni, pertanto continuare con l’accanimento nei suoi confronti corrisponderebbe a negare ai cittadini del mondo il diritto alla libera informazione, fondamentale per vivere in sani sistemi democratici.

In molte città d’Italia, fra le ultime di grandi dimensioni Reggio Emilia e Napoli, è stata deliberata la cittadinanza onoraria a Julian Assange e mentre le scriviamo a Roma, il Consiglio Comunale ha appena approvato all’unanimità la Mozione per il conferimento della cittadinanza onoraria. A Perugia è recentemente passata la mozione che concede ad Assange lo status di rifugiato politico e a Bologna sono state appena consegnate circa 2000 firme per richiedere al Comune la cittadinanza onoraria per Assange. Pertanto sono molte le istituzioni locali che si stanno adoperando per tale riconoscimento, consce di quanto significhi Assange in termini di valori umani universali come la pace, la giustizia e la verità, valori che Istituzioni come l’Ambasciata che Lei rappresenta sono in dovere di tutelare.

Il vostro Paese, persino durante il Medioevo, ha rappresentato con l’emanazione della Magna Charta un exemplum del rispetto dei diritti umani, a partire dal principio di ribellarsi dinanzi alle ingiustizie del sovrano, dando la possibilità, fino ad allora inconcepibile, di limitarne i poteri laddove venivano riconosciuti evidenti errori.

Se le nostre democrazie si sono evolute nel corso del tempo, lo dobbiamo alla Magna Charta, ma, proprio per i princìpi in essa espressi, non si poteva rimanere in silenzio dinanzi all’evidente errore che si sta commettendo ai danni di Julian Assange.

Per questi motivi Le chiediamo di rappresentare al Suo Paese tutta la nostra contrarietà alla estradizione di Julian Assange negli Stati Uniti e la richiesta della sua immediata liberazione.

Certi della Sua attenzione, per la quale La ringraziamo infinitamente, Le chiediamo di accogliere la nostra richiesta per dar voce al nostro grido d’aiuto, per fermare con ogni mezzo diplomatico a Sua disposizione l’enorme ingiustizia nei confronti di Julian Assange

 

Con i migliori saluti

Free Assange Wave Italia

Free Assange Italia

Articolo 21

La Mia Voce per Assange

Rete NoBavaglio-Liberi di essere informati

AllertaMedia

Italiani per Assange

Free Assange Bologna

Movimento Free Assange Reggio Emilia

Comitato per la Liberazione di Julian Assange

Free Assange Modena

Free Assange Ferrara

Free Assange Napoli

Free Assange Faenza

Free Assange Parma

Free Assange Val D’Enza

Free Assange Vicenza

Free Assange Genova

Como for Assange

Comitato per Assange FVG

Sicilia per Assange

(Nella foto Julian Assange con la moglie Stella Moris)


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