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La Procura di Parigi Parigi ha aperto un’inchiesta su “sospetto avvelenamento” della giornalista russa Marina Ovsiannikova, rifugiata nella capitale francese e nota per aver esposto alla televisione di Stato russa un cartello che denunciava l’invasione dell’Ucraina. “Una giornalista russa che vive a Parigi ha chiesto aiuto questo pomeriggio (giovedì) dopo essersi sentita male fuori dalla sua casa nel 6° arrondissement” e ha detto di temere di essere stata avvelenata. Ha chiesto di essere portata in ospedale“, ha dichiarato la Procura all’AFP che ha aperto un fascicolo su sospetto avvelenamento ai danni della giornalista. Secondo una seconda fonte vicina al caso, Marina Ovsiannikova ha dichiarato di essere stata avvelenata dai russi. È stata aperta un’indagine e sono stati prelevati campioni dalla sua abitazione.Una terza fonte vicina al caso ha sottolineato che, in questa fase, non ci sono prove di avvelenamento. “Temo per la mia vita. Quando parlo con i miei amici in Russia, mi chiedono cosa preferisco: il novitchok, il polonio (sostanze letali, ndr) o un incidente d’auto“, ha dichiarato lo scorso febbraio in una conferenza stampa a Parigi. La giornalista è stata condannata a otto anni e mezzo di carcere in contumacia dalle autorità russe dopo aver esposto alla televisione di stato russa un cartello che denunciava l’invasione dell’Ucraina. Reporter senza frontiere, che si è interessata al caso, si è recata a trovare la “giornalista con il cartello”, come ha dichiarato il segretario generale di RSF Christophe Deloire su X (ex Twitter). “Abbiamo temuto per Marina Ovsiannikova, e l’ipotesi di avvelenamento è stata sollevata e non è stata esclusa“, ha scritto Deloire su X (ex Twitter), “ma contrariamente a quanto riportato dalla stampa, Marina non ha dichiarato di essere stata avvelenata. Possiamo confermarlo, visto che siamo stati con lei tutto il giorno“. Christophe Deloire ha aggiunto in un secondo messaggio: “Lo stato di salute di Marina è migliorato nel pomeriggio. Rimane sotto controllo medico“.
