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La “punizione” annunciata di Christian Greco

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Ieri, in un’intervista del Corriere Torino all’assessore al Welfare della Regione Piemonte Maurizio Marrone (FdI), abbiamo letto questo scambio di battute: “Lei confermerebbe per un secondo mandato Christian Greco alla direzione del Museo Egizio?” chiede Gabriele Ferraris. “No”, risponde l’assessore; “Ha doti manageriali non comuni, ma ritengo esistano figure potenzialmente più qualificate”. Un avviso di sfratto a un manager di successo, riconosciuto da tutti come uno dei più capaci sul mercato. Perché?
Non basta a spiegare anche questa faccenda ricorrere alla ben nota rapacità di uno spoil system universale. Per provare a capire il fenomeno dobbiamo tornare a qualche anno fa.
Torino. Febbraio 2018, inverno.
Davanti alla sede del Museo Egizio di Torino c’è un capannello di gente varia. Tra loro: la Presidente di Fratelli d’Italia, l’onorevole Giorgia Meloni, e il direttore del Museo stesso, Christian Greco, da quattro anni alla guida dell’istituzione. Il Cda del Museo Egizio aveva deciso di rinnovare, per il secondo anno consecutivo e per la durata di tre mesi, l’offerta dell’ingresso gratuito a tutte le coppie della comunità arabofona. L’obiettivo era quello di avvicinarne i membri al patrimonio storico-culturale custodito all’interno del “Collegio dei nobili”, aperto al pubblico da quasi due secoli.

Giorgia Meloni, alla guida di una delegazione del suo partito, inscenò quel giorno una rumorosa protesta contro quella misura, a suo dire discriminatoria verso le coppie cristiane. È ancora possibile rivedere la scena qui: https://youtu.be/8o5cvrchPvo

Chiunque, ascoltando e guardando quel video, può rendersi conto della signorilità, della competenza e della paziente cortesia che il direttore Greco mise in mostra in quella occasione. La sua infervorata interlocutrice, in piena campagna elettorale per le elezioni politiche, era però decisa a portare fino in fondo la pretestuosa battaglia. Nell’immediato – il 4 Marzo 2018 – il risultato fu modesto per il suo partito, ma mostrò la strada da imboccare per il trionfo di quattro anni dopo.

Oggi parlano i numeri del Bilancio Integrato (qui: https://api.museoegizio.it/wp-content/uploads/2023/08/Report-Integrato-2022-Museo-Egizio-pdf.pdf): il Museo Egizio è un’istituzione di successo. Genera utili, fa circolare la cultura, riporta in vita il mondo antico, si apre alla città di Torino, all’Italia e al mondo. La giusta dose di spregiudicatezza, lo stile innovativo, le prestigiose collaborazioni internazionali: quello guidato da Christian Greco, in carica dal 2014, è un ottimo e vincente esempio di gestione di un bene pubblico; è un bene di tutti, aperto a tutti.

Forse è proprio per questa ragione – non soltanto per vendicare un confronto pubblico perso per KOT qualche anno fa – che nelle stanze del Potere qualcuno vorrebbe la testa del direttore che ha restituito all’Egizio di Torino il prestigio che merita e la vocazione universale di promozione culturale per cui nacque.


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