Le parole del portavoce dellaregione Lazio, scelto personalmente dal,presidente Rocca, non sono affatto una scivolata o una gaffe.
Marcello De Angelis, già condannato per l’appartenenzaai NAR, è persona accorta, fa parte del gruppo storico della destra radicale romana, conosce fatti e persone.
Le sue parole sulla strage di Bologna, oltre ad essere offensive e contrarie alla verità storica e processuale, rapprendano un avvertimento interno ed esterno,
All’interno sono rivolte a quei “camerati” ,alcuni anche al governo altri nelle istituzioni,a non arretrare di un passo, e a imporre il cambio della narrazione, che passa dalla revisione delle sentenze sino alla riscrittura della Costituzione con l’equiparazione tra fascismo e antifascismo.
Prima di arrivare all’obiettivo finale bisognera ,tuttavia, ripulire l’immagine di una destra che ha intrecciato la sua storia con i servizi deviati, con gli stragisti, con le bombe, con la loggia di gelli.
Una delle sentenze chiave, in questa direzione, é proprio quella di Bologna, da qui il tentativo di invertire i ruoli tra boia e vittime.
Non casualmente queste parole sono arrivate dopo quelle definitive pronunciate del presidente Mattarella, parole che hanno infastidito, per usare un eufemismo, chi, come la presidente Meloni, non è riuscita a definire “fascista” l’attentato del due agosto.
Ora sarà più chiaro, perché quel giorno ha preferito essere altrove.
Molti dei nomi che si ritrovano nella sentenza di Bologna, si ritrovano anche nel processo per l’assassinio di Pier Santi Mattarella, anche in quella occasione la vecchia Italia dei fascisti, dei servizi deviati, della loggia P2, con l’aggiunta della mafia, hanno realizzato una alleanza per bloccare ogni processo di innovazione politica, etica e civile in Sicilia.
Speriamo di sbagliare, ma abbiamo la sensazione che, nei prossimi giorni, questi rottami ancora attivi ben infiltrati, anche in alcune redazioni, torneranno all’attacco e metteranno nel mirino i presidente Mattarella, considerato se,ore più un ostacolo sulla strada che pietà al siterà entro della Costituzione antifascista, antirazzista, antimafiosa.
Noi, ovviamente, saremo dalla parte del Presidente, contro i nemici di sempre.