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Dossier Save the Children, interrogazione di Fratoianni sui bambini schiavi impiegati in agricoltura

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Sulle incredibili condizioni di sfruttamento di minori stranieri nell’agro pontino e a Ragusa arriva anche l’interrogazione di Nicola Fratoianni al Ministro dell’Interno cui si chiede di sapere se e quali provvedimenti siano stati presi; stesso quesito ai Ministri del lavoro e dell’istruzione.
“L’ultimo rapporto “Piccoli schiavi invisibili” di Save the Children denuncia le condizioni dei minori, vittime o a rischio di tratta e sfruttamento nel nostro Paese i cui diritti più basilari vengono sistematicamente violati; – si legge nell’interrogazione – in Italia e nel mondo, una vittima su tre di tratta e sfruttamento è minorenne; nel 2022, 2.517 persone in Italia sono state valutate come possibili vittime di tratta e sfruttamento e tra queste almeno 101 sono minorenni; il report racconta in particolare la condizione dei minori sfruttati in agricoltura nella provincia di Latina (Lazio) e nella “Fascia Trasformata” di Ragusa (Sicilia): bambini e bambine, figli di braccianti sfruttati, che spesso trascorrono la loro infanzia in alloggi di fortuna, in condizioni di isolamento e
con un difficile accesso alla scuola e ai servizi sociali e sanitari; per queste famiglie risulta complicato persino ottenere la residenza, un codice fiscale, l’assegnazione del medico o del pediatra, accedere ai bonus per i servizi mensa e trasporto scolastico, compilare un Isee; spesso tali minori sono “invisibili”, non sempre vengono censiti ed è complicato anche stabilire la loro reale presenza sul territorio, sicuramente superiore rispetto a quella accertata; le testimonianze di chi vive o ha vissuto in condizioni di sfruttamento e quelle dei rappresentanti delle istituzioni e delle associazioni, sindacati, medici e insegnanti che operano in questi territori, consegnano una realtà contrassegnata da diffuse privazioni; la scuola rappresenta un presidio attivo per il contrasto all’isolamento sociale di questi minori, un’isola felice in una giornata impiegata a lavorare nei campi e nelle aziende, a contatto con pesticidi, senza protezioni individuali; la frequenza scolastica è compromessa dai ritmi di lavoro, tanti bambini si assentano perché obbligati a lavorare o, per la stanchezza, si addormentano durante le lezioni; secondo Save the Children, in Italia, tra i 14-15enni che lavorano, il 27,8% (circa 58.000 minorenni) ha svolto lavori particolarmente dannosi allo sviluppo educativo e al benessere psicofisico; occorre porre fine alla condizione di invisibilità in cui vivono questi minori, assicurando loro una residenza anagrafica, l’iscrizione ai servizi sanitari, alla scuola e ai servizi di sostegno indispensabili alla tutela dei minori e alla lotta allo sfruttamento;
il cosiddetto ‘Decreto Cutro’ ha abrogato il permesso di soggiorno per protezione speciale a tutela della vita privata e familiare dello straniero e la possibilità di convertire lo stesso in permesso di
soggiorno per motivi di lavoro”. Alla luce di così tanti elementi di chiede ai tre Ministri “se non intendano realizzare un programma specifico per la presa in carico di minori a rischio sfruttamento e minori figli di vittime di sfruttamento lavorativo in agricoltura, assicurando loro un reale accesso alla protezione sociale, all’assistenza sanitaria, all’istruzione, potenziando i servizi di mediazione culturale, le attività di accompagnamento allo studio, l’accesso alla mensa, al tempo pieno, ad attività pomeridiane gratuite; se il ministro dell’Interno non intenda incrementare, attraverso un maggior utilizzo dei fondi europei di propria competenza, i servizi di mediazione culturale all’interno delle Procure, Servizi sociali, scuole e altri uffici pubblici, in forma gratuita per i beneficiari;
se non intendano garantire ai minori vittime di tratta e sfruttamento, protezione immediata attraverso l’accoglienza presso strutture protette specializzate nella cura di minori; se non intendano reintrodurre il permesso di soggiorno per protezione speciale, consentendone la conversione in permesso di soggiorno per motivi di lavoro; se non intendano, attraverso il Tavolo-Caporalato, adottare nei tempi previsti le linee guida nazionali sulle soluzioni alloggiative dignitose a favore dei lavoratori occupati in agricoltura; se non intendano rafforzare azioni di sensibilizzazione e informazione sui diritti dei lavoratori, orientamento ai servizi, assistenza amministrativa e legale a favore di adulti e minori a rischio o in condizioni di sfruttamento, potenziare i controlli nelle aziende per contrastare l’impiego di manodopera minorile.


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