Attendiamo fiduciosi le querele bavaglio della ministra Santanché

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La ministra Santanche ha preannunciato “centinaia”: di querele bavaglio e ci ha fatto sapere che così si metterà nelle tasche un bel gruzzoletto.
Speriamo non cambi idea, anche perché in tribunale dovrà rispondere alle domande dei giudici, le stesse che, invano, le hanno rivolto i cronisti, a cominciare da quelli di Report e non solo.
Noi tifiamo per Lei perché, in questo modo l’Italia conquisterà il primato in Europa  per quantità di querele bavaglio, cioè, intimidatorie, scagliate dai componenti del governo contro i giornalisti e renderà trasparente il viaggio verso l’Ungheria, alla faccia di chi finge di non sapere.
Ci auguriamo che la ministra non voglia deluderci e non voglia imitare la presidente Meloni e il suo vice Salvini che, dopo aver querelato Roberto Saviano, non si sono mai presentati in aula.
Per non parlare del medesimo Salvini che, dopo essere stato querelato da Carola Rackete, ha pensato bene di nascondersi dietro lo scudo dell’ immunità  parlamentare.
Nessuno informi la ministra che,chi ha scritto sul tema, ha rispettato quei criteri di pubblico interesse e rilevanza sociale che sono alla base della giurisprudenza europea e nazionale.
Dal momento che la ministra vuole querelare tutto e tutti, vorremmo solo che s’impegnasse pubblicamente ,in caso di sconfitta o di archiviazione, a lasciare la metà di quello che richiederà.
Oltre al pagamento delle spese processuali quei soldi potrebbero essere utilizzati per il pagamento di chi ancora attende la liquidazione o le spettanze arretrare, o no?


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