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Al via “Onde Mediterranee Festival” nel segno di Giulio Regeni

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È pronta ai nastri di partenza la 27a edizione di Onde Mediterranee, concept festival organizzato da Euritmica, con il sostegno della Regione Friuli-Venezia Giulia – Cultura e Turismo, Comune di Gradisca d’Isonzo, Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia, BCC Staranzano e Villesse e la collaborazione di numerose associazioni del territorio.

Onde Mediterranee spazia fra musica, letteratura e varie arti e ha fra i suoi obiettivi quello di essere punto d’incontro, occasione di conoscenza e di scambio culturale con i paesi del Mediterraneo e del sud del mondo; Medaglia d’Argento della Presidenza della Repubblica Italiana, dal 2016 è dedicato a Giulio Regeni e rientra nel programma di avvicinamento a GO!2025 Nova Gorica-Gorizia Capitale europea della Cultura.

L’apertura dell’edizione 2023 di Onde Mediterranee sarà affidata a Lettere Mediterranee, sezione del Festival che dall’anno scorso viene realizzata con la collaborazione dell’associazione Culturaglobale, organizzatrice del Festival internazionale e itinerante della Conoscenza “dialoghi”. Il 10 e 11 luglio, appuntamento quindi a Gradisca d’Isonzo, dove Onde Mediterranee trova casa per il secondo anno consecutivo.

Il 10 luglio, nel Nuovo Teatro Comunale alle 21.00, si terrà l’incontro intitolato “Neofascismi” che vedrà protagonista Ezio Mauro, giornalista dalla brillante carriera, partita dalla “Gazzetta del popolo” di Torino e decollata successivamente con la direzione de “La Stampa”, prima, e con la direzione de “La Repubblica”, poi. Saggista con diverse pubblicazioni l suo attivo, ha collaborato con Gustavo Zagrebelsky alla scrittura del libro “La felicità della democrazia”. Mauro, nell’incontro di Gradisca, andrà a compiere un’analisi degli ultimi anni per comprendere lo stato attuale delle cose: in Italia si osserva un crescente impulso di pensiero che richiama le origini del movimento del ventennio, conseguenza di una banalizzazione nella lettura delle origini di quel momento storico; l’antifascismo, nato dalla Resistenza, è stato invece attaccato, quando dovrebbe essere patrimonio di tutti perché rappresenta la fonte di legittimazione della Repubblica. Qual è il motivo? A dialogare con l’ospite sarà lo scrittore e formatore, Fabio Turchini.

Martedì 11 luglio alle 21.00, nella suggestiva cornice di Corte Marco d’Aviano, l’incontro “Pensare la fine: discorso pubblico e crisi climatica” (edizioni Meltemi) vedrà il giornalista Marco Pacini esporre la sua teoria sull’atteggiamento necessario per affrontare la sfida della crisi climatica, sempre più urgente e apparentemente irrisolvibile: è preferibile adottare un pessimismo attivo e creativo anziché predicare un ottimismo ottuso. Da qui, partiranno le riflessioni che coinvolgeranno in maniera attiva il pubblico, come spesso accade negli incontri organizzati da Euritmica e da Culturaglobale. Pacini, che ha lavorato per venticinque anni nei quotidiani, dapprima come cronista politico e autore di inchieste, poi come caporedattore centrale del “Piccolo” e successivamente a L’Espresso, è l’ideatore del progetto “vicino/lontano – identità e differenze al tempo dei conflitti”, che comprende l’omonimo festival udinese. L’incontro sarà condotto anche in questa serata dal formatore e scrittore Fabio Turchini.

 

Onde Mediterranee Festival è dedicato a Giulio Regeni

 


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