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Afghanistan: I diritti negati delle donne

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La peggiore catastrofe umanitaria al mondo. Il 97 per cento della popolazione al di sotto della povertà. Alle donne è vietato andare a scuola dopo gli 11 anni. Non possono lavorare, non possono uscire di casa da sole, non possono viaggiare. Non possono fare una passeggiata nel parco. Non possono decidere chi sposare o che cosa indossare. Senza ragazze alluniversità, presto non ci saranno medici donne e le donne possono solo essere visitate da donne. Senza donne nelle ong o alle Nazioni Unite, nessuno consegnerà i pacchi alimentari alle vedove perché gli uomini non possono interagire con loro.
Nel giro di 20 mesi dallarrivo dei talebani, si è abbassata drasticamente letà dei matrimoni, mentre è aumentato il traffico di esseri umani. Quella società civile che per 20 anni aveva lottato per un paese diverso,ora vive nellapartheid di genere. Una situazione unica sul pianeta, dove ogni volta che si spegne un riflettore, si accende la possibilità che i talebani distruggano indisturbati tutti i diritti che le donne hanno tentato di costruire.

Burqa Queen di Barbara Schiavulli

Nellagosto del 2021 quando lOccidente abbandona ll’Afghanista e i talebani prendono possesso del paese, la popolazione viene travolta da uno shock senza precedenti. E sono le donne quelle che subiscono di più, investite in pieno da quella catastrofe umanitaria che si trasformeràin unapartheid di genere nel silenzio del resto del mondo.

Questa è la storia, di Farida, uninsegnante, di Faruz, unex poliziotta e di Layla, una giovane sposa che tra divieti e tradizioni si ritrovano a dover scegliere: soccombere o reagire.

È anche la storia di tutte le donne alle prese con uomini che ancora una volta, da una parte allaltra del mondo, vogliono controllarle, dire cosa pensano e come devono gestire le loro vite.

Una storia che traduce i chiaro scuri dellanima umana attraversando i mari in tempesta e la calma piatta delle contraddizioni sociali. Unintensa metafora dove lispirazione dalla realtà supera i confini dellimmaginazione, facendoci risuonare nelle emozioni dei personaggi. Un invito o una provocazione a riscrivere nuovi finali e diverse realtà possibili.

Barbara Schiavulli, corrispondente di guerra, ha seguito i fronti caldi degli ultimi ventisette anni, come Iraq e Afghanistan, Israele e Palestina, Pakistan, Yemen, Sudan, Cile, Haiti, Venezuela. I suoi articoli sono apparsi sui principali quotidiani e riviste italiane e straniere. Ha collaborato con radio e TV. Attualmente collabora con la BBC arabic e dirige Radio Bullets, una testata giornalistica indipendente che ha fondato con altre colleghe e che si occupa di Esteri, diritti umani e inclusività.

Racconta il mondo attraverso le storie di chi non ha voce. Scrive di Afghanistan da 22 anni e da quando i talebani sono al potere, continua ad andare dallagosto 2021 per dare voce alle donne private di ogni diritto. Vincitrice di numerosi premi nazionali e internazionali, tra cui il Premio Lucchetta, il Premio Antonio Russo, il Premio Maria Grazia Cutuli e il Premio Enzo Baldoni e Koinè. Ha pubblicato Le farfalle non muoiono in cielo, Guerra e guerra, La guerra Dentro, le emozioni dei soldati, Bulletproof diaries, storie di una reporter di guerra e Quando muoio lo dico a Dio, storie di ordinario estremismo. Viaggia sempre con un trolley rosa e una stilografica.

Ed. Radio Bullets. 112 pagine. Disponibile in tutti gli store online e su ordinazione in libreria.


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