Mentre rimbalza la notizia dell’impugnazione da parte della Procura di Padova della trascrizione sui registri comunali dei 33 figli di coppie omogenitoriali, voci si alzano – e promettono di farlo con forza sempre maggiore – in difesa della famiglia composta da due mamme e due figli. Sono i genitori dei bambini che tutti i giorni con loro condividono chiacchiere, progetti e speranze. Ovvero la quotidianità. Fuori e dentro la scuola, una paritaria cattolica. Alcuni di loro hanno già manifestato accanto alle due mamme in occasione del Padova Pride, mentre chi non c’era assicura che sarà presente quando dovranno comparire in tribunale: «Un dovere esserci per due amiche e per chi, come loro, si trovasse in questa situazione» dice mamma Claudia, un figlio in classe con i due fratellini nati nel matrimonio all’estero delle due mamme che poi hanno partorito ciascuna un figlio, oggi due fratelli.
“Mi sconcerta che ci sia chi ha tempo da perdere con azioni che mettono in difficoltà le persone, minandone il benessere, senza obiettivo diverso dalla tutela della tradizione. Questo malgrado una realtà in cui ciascun bimbo vive esperienze di diversità: ci sono figli di divorziati, di coppie di culture diverse, bambini cresciuti da un solo genitore. Anche mio figlio, a modo suo, ha le sue fatiche e in questo è diverso dagli altri, ma ci piace che i nostri bambini crescano nella normalità delle differenze”.
Per questo, assicura “ci siamo resi disponibili a sostenere due amiche con qualunque iniziativa. È giusto lottare: una delle mamme mi ha detto ‘siamo minoranza, ma con voi ci sentiamo meno sole'”.